«Atm, massimo 30% Settembre prova del 9»
Il dg Giana: il sistema trasporti soffre in tutta Europa Pronti a garantire fino al 30 per cento dei passeggeri Contapersone e app, il piano per la svolta tecnologica
«Asettembre ci sarà la prova del nove. Ora siamo al 20% della capienza massima e possiamo arrivare fino al 30% nelle ore di punta. Ma nel lungo periodo o si cambiano gli orari della città o si farà la coda». L’intervista ad Arrigo Giana, dg dell’Atm.
Arrigo Giana, direttore generale di Atm, qual è la situazione dei trasporti dopo la riapertura dei negozi?
«Arrivare ad avere una situazione di pseudonormalità con le restrizioni che tuttora permangono non è stato facile. Devo dire grazie a tutta Atm che si è impegnata senza sosta. Abbiamo affisso oltre 600mila segnali con le regole di distanziamento, abbiamo contattato un milione di clienti per informarli sulle modalità di viaggio, abbiamo compilato 400mila questionari con le abitudini di viaggio dei nostri utenti». Quanti passeggeri state trasportando?
«Se paragonato a un giorno dell’anno scorso, siamo al 20 per cento di passeggeri, ossia tra i 300 e i 350mila sull’intera rete. Il 4 maggio eravamo intorno al 12. È una crescita costante. Nei prossimi giorni arriveremo intorno al 22. Siamo comunque ancora sotto il limite».
Qual è?
«Il metro di distanziamento ci consente una capacità che va dal 25 al 30 per cento e quindi possiamo ancora incrementare il numero di passeggeri. Poi si arriva a un punto in cui le persone o si diluiscono nelle fasce di morbida o negli orari di punta non ci stanno più».
Quando arriva il redde rationem?
«A settembre, con la riapertura delle scuole, ci sarà la prova del nove».
Come si supera la prova del nove?
«Modificando gli orari della città. È una priorità, perché quando satureremo la capacità dell’ora di punta l’unica modo per salire sui mezzi di trasporto sarà utilizzare altri orari. Non c’è alternativa se non quella di attendere. A meno che non vengano riviste le misure sul distanziamento. Due persone in un metro vorrebbe dire raddoppiare la capienza».
È ottimista sul cambio degli orari?
«Abbiamo aperto tanti tavoli, con Assolombarda, con il provveditore, con tutti quei soggetti che usano i nostri mezzi. Lo stiamo facendo a livello milanese-lombardo. Non mi sembra che a livello nazionale ci sia la stessa attenzione».
Fissiamo l’asticella al 30% della capienza. Cosa significa per i conti dell’azienda visto che comunque garantisce il cento per cento del servizio? Quanto potete durare? «Se questi numeri vengono proiettati nel lungo periodo non ce la facciamo. A oggi, i ricavi segnano meno 90 milioni rispetto ai 400 preventivati. Il tema dei conti come ha detto l’assessore Tasca è molto preoccupante. Non è che non regge Atm, non regge il sistema dei trasporti a livello europeo. Questa fase sta in piedi solo grazie a manovre emergenziali, ma noi dobbiamo capire come gestire la situazione successiva».
C’è un piano? «Vogliamo portare avanti due filoni di investimento. Migliorando la nostra capacità di trasporto con i nuovi bus elettrici — 40 arriveranno a breve e altri 100 entro la fine dell’ anno — e con degli investimenti tecnologici che hanno a che fare con il Covid ma serviranno a garantire la qualità del trasporto».
Di che si tratta?
«Dal conteggio automatico ai tornelli del metrò al contapersone sui mezzi di superficie. Per settembre stiamo sviluppando un app che avvertirà in tempo reale gli utenti se un mezzo è affollato o meno, in grado di dialogare anche con le altre agenzie di trasporto urbane ed extraurbane, in modo da poter coordinare le nostre azioni. È un bel lavoro di squadra».
I test sierologici dei conducenti Atm?
I limiti sui vagoni Siamo al 20% di persone a bordo rispetto al 2019 Possiamo salire ancora ma poi bisognerà diluirsi
Gli ingressi scaglionati Abbiamo aperto tavoli con provveditorato e Assolombarda per organizzare i flussi
«A oggi è stata un’operazione di grande successo. Mille lavoratori su 4.500 si sono già sottoposti al test. Usiamo un app per le prenotazioni e quando apriamo gli slot anche con cinque giorni di anticipo, si esauriscono nel giro di poco. Per i risultati bisogna aspettare qualche giorno». Con l’emergenza Covid che fine farà la gara per il trasporto pubblico prevista per giugno del 2021?
«Lo deciderà l’Agenzia di Bacino. A oggi esistono due provvedimenti. Il primo contenuto nel Dpcm convertito in legge che prevede un congelamento delle procedure di gara fino a 13 mesi dalla conclusione dell’emergenza. Il secondo della Regione che ha previsto la possibilità di congelare le gare per 18 mesi a partire da giugno. Anche perché fare ora delle offerte con un orizzonte temporale di sette, nove o 15 anni è molto difficile. È necessario che prima il trend si riconsolidi».