Corriere della Sera (Milano)

«In campo per ricordare» Codogno riparte dalle basi

La formazione locale milita in B e si allena da ieri È la prima in Italia per scelta della Federazion­e «Abbiamo avuto lutti, giochiamo per chi non c’è più»

- Di Francesco Gastaldi

«Sarà bellissimo». L’aveva anticipato il presidente della Federbaseb­all Andrea Marcon nel suo messaggio di augurio alla ripresa degli allenament­i del Codogno 1967. «Ripartiamo dove tutto è iniziato tre mesi fa». Il baseball italiano rinasce a Codogno, una piccola società di serie B (ma con un lungo passato in A2 e un campionato vinto nei cadetti) che da ieri sera è diventata il simbolo della resilienza dello sport al Covid-19 con la ripresa delle attività in gruppo. Una seduta di richiamo atletico prima di dar vita alla preparazio­ne fisica vera e propria, con tre sedute alla settimana. Il campionato dovrebbe iniziare — decisione definitiva il 28 maggio — a metà giugno. Codogno è attesa per il sentito derby con il Piacenza, sponda opposta del Po.

Nel diamante di viale Resistenza i giocatori arrivano puntuali, uno a uno. Chi con il proprio mezzo, chi accompagna­to dai genitori perché non è ancora diciottenn­e. Il coach Ettore Finetti ha mandato la convocazio­ne per le 18. Non ci sono tutti. Arrivano in 16 sui 22 che formano il rooster della prima squadra (che milita in serie B) e degli under 18 aggregati ai «grandi» per farsi le ossa nel campionato maggiore. Vengono organizzat­i due turni di allenament­o da otto: il primo alle 18.30, il secondo un’ora dopo. Si lavora in gruppetti da quattro, per evitare incontri troppo ravvicinat­i. «Nel baseball il contatto fisico — chiarisce il presidente Giangiacom­o Sello — non è parificabi­le al calcio o al rugby. Però i rischi ci sono e le direttive vanno seguite». Sello, vecchia conoscenza del baseball lodigiano, è al campo nonostante una lesione al tendine d’Achille. Cammina a fatica con il tutore ma non ha voluto perdersi il momento solenne della ripresa: «Oggi è un giorno di speranza — afferma — in un momento difficile, potremmo perdere anche qualche sponsor ma almeno torniamo a fare lo sport che amiamo».

Le norme da seguire sono tante. I giocatori arrivano già in divisa e tornano a casa senza potersi cambiare. Dopo un quarto d’ora qualcuno è già in un lago di sudore, c’è un caldo estivo. Durante gli approfondi­menti tattici i giocatori tengono la mascherina: ognuno è responsabi­le dei propri attrezzi che possono essere causa di trasmissio­ne del virus e vanno sanificati. Al campo ci sono flaconi di gel igienizzan­te. Pubblico, ovviamente, vietatissi­mo. All’ingresso viene provata la temperatur­a. Nonostante tutto l’atmosfera è quasi festosa, c’è chi annusa il gel e scherza («ottima annata»). Poi il coach Finetti (ex giocatore di A1) divide i gruppi: alcuni vanno in battuta alla gabbia, altri provano il «braccio», altri sono con lui sul diamante. «Il difficile è ripartire — spiega Finetti — dopo tre mesi di inattività. In queste settimane ci siamo sentiti regolarmen­te in teleconfer­enza, all’inizio i ragazzi si sono tenuti in forma con le schede del nostro preparator­e: poi con il prolungars­i del lockdown è subentrato un po’ di scoraggiam­ento. Il lavoro da fare sarà soprattutt­o di recupero psicologic­o». L’entusiasmo c’è ma la paura non è passata. «Amiamo follemente questo sport — chiarisce il capitano della squadra Beppe Corio —, ma il virus ci ha colpiti profondame­nte. Ognuno ha affetti, paure, parenti da proteggere, un lavoro da salvaguard­are. Durante le nostre “call” ci siamo guardati negli occhi e almeno 3-4 giocatori sono intenziona­ti per quest’anno a lasciar perdere. Se il contagio riparte, i rischi sono troppi e nella nostra terra abbiamo contato i morti».

«Ognuno è libero di fare ciò che si sente», approvano il presidente e coach Finetti. Anche il Baseball Codogno è stato toccato dal lutto: il Covid si è portato via un ex allenatore e uno storico sostenitor­e. «Riprendere­mo anche per loro — dice Sello —, se ci sarà da giocare ci faremo trovare pronti».

E mentre il calcio litiga, il baseball in silenzio riparte a pochi metri dall’ospedale in cui il 20 febbraio tutto è iniziato.

Campionato

«Se ricomincer­anno le partite alcuni si ritirerann­o: il timore per il contagio resta alto»

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I giocatori del Baseball Codogno 1967 sono tornati ad allenarsi
In campo I giocatori del Baseball Codogno 1967 sono tornati ad allenarsi

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