Travolta davanti agli amici da un pirata
Morta a 19 anni mentre attraversa la strada. Rintracciato l’investitore che era fuggito
Travolta da un’auto pirata e lasciata in mezzo a una strada sotto lo sguardo attonito dei compagni. Chiara Papini, 19 anni, è morta in ospedale. I suoi familiari hanno dato il via libera alla donazione di organi. Rintracciato l’investitore: ha 22 anni, è stato incastrato dalla targa distrutta.
LECCO Chiara che aveva la passione per il nuoto. Chiara dai grandi occhi scuri e la risata contagiosa. Chiara, che dopo due mesi chiusa in casa era finalmente andata a salutare gli amici del rione lecchese di Castello dove era cresciuta. Chiara travolta da un’auto pirata e lasciata in mezzo a una strada sotto lo sguardo attonito dei compagni che erano con lei. Chiara morta dopo un’agonia di ore in una calda giornata di primavera. Aveva solo 19 anni. Stava tornando dalla mamma e dal fratellino in via Palestro. Ancora pochi passi e avrebbe aperto la porta: «Eccomi sono qui». E invece a suonare quel campanello in lacrime, mercoledì sera, una manciata di minuti dopo le 22, è stata la sua amica più cara. «L’hanno investita», le parole gridate alla madre accorsa subito sul luogo dell’incidente.
Lecco non respira da ieri pomeriggio, quando è arrivata la notizia ufficiale del decesso. Chiara Papini si è spenta all’ospedale di Varese dove era stata portata con l’elicottero del 118. Nella notte è stato eseguito il prelievo degli organi: i familiari hanno detto sì all’ultimo gesto d’amore di questa ragazza, che in vita aveva espresso il desiderio di essere una donatrice.
L’incidente è avvenuto mercoledì sera a poche centinaia di metri dal centro di Lecco. La giovane stava attraversato la strada in prossimità delle strisce pedonali disegnate all’altezza della rotonda all’incrocio con corso Matteotti e via XI Febbraio. Il rumore delle gomme sull’asfalto. Un’utilitaria l’ha travolta, sbalzata a diversi metri di distanza, l’ematoma devastante al capo. L’uomo al volante non si è fermato. Si è allontanato mentre gli amici che erano con la ragazza chiamavano i soccorsi. È stata trasportata all’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese. Le speranze di salvarla sono sfumate ieri mattina, quando è stata dichiarata clinicamente morta in attesa del periodo di osservazione per poter procedere all’espianto degli organi. Una manciata di ore dopo l’incidente la polizia locale ha identificato il pirata della strada: durante lo schianto avrebbe perso parte della targa della sua Renault Clio. A incastrarlo le immagini delle telecamere e le testimonianze di chi ha assistito alla scena. Un giovane di Lecco poco più grande della sua vittima, 22 anni, figlio del titolare di un’officina in città, rintracciato da una pattuglia della Questura nel rione di Bonacina. Quando è stato fermato dagli agenti era in strada, in stato di choc, all’apparenza in preda all’ebbrezza alcolica. È stato sottoposto agli accertamenti per verificare l’assunzione di alcol e droga. Si attendono gli esiti. La Polizia locale, coordinata dalla Procura, sta proseguendo con gli accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. È stato denunciato, con la morte della 19enne si aggrava la sua posizione. Dovrà rispondere di omicidio stradale e omissione di soccorso. Agli inquirenti l’investitore avrebbe detto di essere fuggito perché spaventato.
Intanto la città piange Chiara, studentessa dell’istituto
Rota di Calolziocorte, dove frequentava il quarto anno. Una giovane amante del nuoto, passione che aveva ereditato dal papà, allenatore del settore master alla società Canottieri. La mamma è catechista in parrocchia, dove l’intero rione di Castello si è riunito per un momento di preghiera. «Resterai sempre nel nostro cuore», lo striscione appeso dai compagni di classe all’incrocio dove la giovane è stata investita. Sul marciapiede fiori, pupazzetti, un ritratto disegnato dalle amiche. Accanto le macchie di sangue della sua giovane vita spezzata.
Sulle strisce pedonali La giovane stava attraversando la strada: era uscita per rivedere i compagni