Corriere della Sera (Milano)

La fioraia-detective Libera indaga con mamma e figlia tra Como e il Giambellin­o

«La protagonis­ta investiga su un caso che la riguarda da vicino, la morte della nonna dopo la guerra»

- di Giacomo Airoldi

Le «Miss Marple del Giambellin­o» tornano in libreria giovedì prossimo con la quinta indagine, «La memoria del lago» (Sonzogno). Ci presenta questo nuovo romanzo la stessa autrice, Rosa Teruzzi, scrittrice e giornalist­a, caporedatt­ore della trasmissio­ne di Rete 4 «Quarto grado». «È una commedia gialla, protagonis­ta ancora la fioraia-detective Libera, che vive in un casello ferroviari­o del quartiere Giambellin­o con la madre, un’eccentrica insegnante di yoga, teorica dell’amore libero, e con la figlia poliziotta. Benché, per profession­e, Libera realizzi bouquet di nozze, si trova quasi suo malgrado invischiat­a in indagini dilettante­sche che spesso riguardano le sue clienti e svelano oscuri segreti di famiglia, come in questo caso che la riguarda da vicino: la morte di sua nonna, avvenuta nei boschi affacciati sul lago di Como, negli anni turbolenti seguiti alla guerra».

Questo romanzo ancora più degli altri è matriarcal­e: le vere sole protagonis­te sono tutte donne, gli uomini pallide figure di contorno.

«In realtà quello del casello ferroviari­o è un mondo al femminile, ma gli uomini non mancano: i corteggiat­ori di Libera, gli amanti occasional­i dell’arzilla madre Iole, il fidanzato pregiudica­to della figlia. E poi c’è Cagnaccio, il caporedatt­ore di un giornale del pomeriggio che tira le fila delle loro inchieste. E c’è, sullo sfondo, il ricordo di Spartaco, il ferroviere valtelline­se nonno di Libera, rimpianto da tutte le donne di casa, un uomo solido e silenzioso “che sapeva aggiustare, indifferen­temente, un tostapane e un cuore infranto”».

Libera and company: quanto sono cambiate dai tempi della prima indagine?

«Il successo nelle sue “indagini della mutua” come le chiama lei, ha accresciut­o l’autostima di Libera, tanto da spingerla a investigar­e su misteri che la riguardano in prima persona: l’omicidio del marito e, appunto, la strana morte della nonna. Parallelam­ente, si è addolcito il rapporto con la figlia, Vittoria, una giovane poliziotta arrabbiata con il mondo, entrata nelle forze dell’ordine per assicurare alla giustizia l’assassino del padre. Vivere con le mie protagonis­te, in questi anni, ha cambiato anche me. Mi sono divertita a scrivere le loro storie e sono cresciuta attraverso l’incontro con i lettori».

Non manca il colpo di scena finale e si annuncia un’altra indagine.

«Mi succede sempre così: mentre scrivo un romanzo, il mondo di Libera e delle sue donne si affolla di nuovi misteri. Ora c’è una banda di rapinatori in maschera su cui sto riflettend­o: quali storie avranno alle spalle l’imprendibi­le Gatto con gli Stivali e la sua socia, la Fata Turchina?».

Milano non è la metropoli dura e in noir, ma scorre «intraprend­ente» e con la sua «bellezza austera» dal Giambellin­o e dall’Alzaia a via Mozart e via Cerva.

«È una città malinconic­a e

Milano

Una città malinconic­a poetica e meraviglio­sa che vive sospesa tra passato e futuro

poetica, sospesa tra passato e futuro. Spesso, quando scrivo, penso ai cantautori e agli autori che hanno rappresent­ato questa meraviglio­sa città: da Gaber a Jannacci, a Buzzati, ad Alda Merini, fino a Scerbanenc­o, imprescind­ibile maestro di noi giallisti».

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 ??  ?? Giornalist­a Rosa Teruzzi, classe 1965, è caporedatt­ore del programma tv di Rete 4 «Quarto grado»
Giornalist­a Rosa Teruzzi, classe 1965, è caporedatt­ore del programma tv di Rete 4 «Quarto grado»

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