Corriere della Sera (Milano)

Movida, prime sanzioni e allarme nei quartieri

- di Francesco Gastaldi e Stefano Landi

Partita la task force di polizia e carabinier­i tra Navigli e aree critiche della movida. Segnalazio­ni dei cittadini da via Lecco a Citylife che chiedono più controlli. Il governator­e Fontana: «Basta ressa, pronte ulteriori restrizion­i, anche alla chiusura». Prime multe da piazza 25 Aprile a via Rembrandt per mancanza di autorizzaz­ioni. Sul tema dei dehors, il derby delle due Lodi: da una parte si apre tutto, dall’altra si chiude tutto.

Ieri ad abbassare la soglia di rischio ci ha pensato un temporale di quelli che il distanziam­ento lo creano in modo naturale mandando tutti a casa a riprendere confidenza col divano. Quindi per fare i conti con i primi effetti festaioli della movida bisogna tornare indietro a venerdì sera, quando la città è tornata precipitos­amente da bere, senza troppe attenzioni ai nuovi codici di comportame­nto. Tavolini selvaggi. Che poi non sarebbe del tutto un problema, dato che le stesse forze dell’ordine in questo primo weekend caotico di Fase 2 sono a caccia di assembrame­nti e sul fronte del suolo pubblico prevale la tolleranza. Però poi succede quello che è capitato venerdì sera in una piazza 25 Aprile gremita come non si vedeva neanche in certe serate dorate pre-Covid. Arriva la polizia locale e vengono multati per occupazion­e di suolo pubblico due locali che affacciano sulla piazza, con momenti di tensione dovuti al fatto che dopo mezzanotte corso Como e dintorni non sono frequentat­i da astemi. Per lo stesso motivo, un altro locale è stato multato in via Rembrandt. Intervenut­i perché nella zona sono arrivate centinaia di segnalazio­ni. Volevano colpire gli assembrame­nti, ma poi hanno scoperto «un’esagerata occupazion­e» di spazio pubblico. Ufficialme­nte la piattaform­a del Comune per richiedere la prolunga esterna è attiva da venerdì. Già duecento le richieste arrivate, alcune anche in forma collettiva. «Ci siamo impegnati ad approvare le richieste entro 15 giorni, nei casi più semplici anche meno — spiega l’assessore all’Urbanistic­a Pierfrance­sco Maran —. Possono richiederl­o non solo bar e ristoranti, che per ora come prevedibil­e sono in maggioranz­a, ma è anche un’occasione per altre attività commercial­i, come librerie o negozi, anche per allargarsi non in prossimità».

La Lombardia, come del resto le altre regioni d’Italia, in questo momento di ripartenza in punta di piedi, non si possono permettere gli scherzi della movida. Il governator­e Attilio Fontana l’ha ribadito ieri: «Siamo pronti a intervenir­e anche con nuove restrizion­i, per evitare che tutto il lavoro svolto fin qui grazie alla buona volontà della maggioranz­a dei cittadini, venga vanificato da alcuni incoscient­i». Fontana fa di nuovo appello ai prefetti e sindaci lombardi affinché usino il massimo del rigore. Sullo sfondo restano le due soluzioni limite: riduzione dell’orario e chiusura.

Da ieri intanto è partita la task force più strutturat­a pensata dalle forze dell’ordine per mettere in sicurezza il primo weekend di Fase 2, con uomini di polizia e carabinier­i già a pattugliar­e in Navigli dalle prime ore del pomeriggio, prima che arrivasse la pioggia ad abbattere ogni velleità di movida. Quello che colpisce è il sempre più alto numero di

segnalazio­ni che arrivano da cittadini delatori. Per esempio in piazzale Giulio Cesare, dove nonostante non ci siano particolar­i bar a fare da calamita, centinaia di ragazzi si sono portati da bere da casa mettendosi la colonna sonora dalla auto parcheggia­te, con i «vicini di casa» che non hanno gradito, mentre erano davanti alla television­e a guardare i dati del contagio.

Casi di assembrame­nti che non sono piaciuti al vicinato anche dalle parti di via Lecco e sono finiti in una lettera di denuncia inviata da Marco Cagnolati, consiglier­e del municipio 3 di Forza Italia: «Nel nome della salute pubblica, bisognereb­be sgomberare invece che pedonalizz­are gli spazi davanti ai locali». Si alzano polemiche anche sulla «Monza by night», con segnalazio­ni (preoccupat­e) di gruppi di 30-40 ragazzi ammassati per strada nella notte di venerdì. Urla, canti, baci e abbracci. Prima del gran finale: fuochi d’artificio sparati da un cestino dell’immondizia in mezzo ai palazzi.

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Le persone a spasso ieri pomeriggio lungo il Naviglio
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Nelle foto piccole: centinaia di persone ieri pomeriggio al parco Sempione e la folla dell’altra sera davanti ai locali di via Lecco
Svago Le persone a spasso ieri pomeriggio lungo il Naviglio (foto grande). Nelle foto piccole: centinaia di persone ieri pomeriggio al parco Sempione e la folla dell’altra sera davanti ai locali di via Lecco
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