«I ragazzi non sono l’ultima ruota del carro»
«È un pazzo chi ha deciso di sacrificare l’istruzione, in questo momento difficile per tutti, e di annichilire i giovani azzerando l’aspetto sociale e relazionale dell’apprendimento che per la loro crescita è fondamentale». Non usa mezze parole Ulisse Morelli ( foto), docente di Lettere classiche al Manzoni, storico liceo nel cuore di Milano. «Lo insegnavano gli antichi greci, le agorà sono necessarie per il confronto e la dialettica. Senza piazza, senza guardarsi in volto, come fanno a circolare le idee? Stiamo parlando dei giovani, del futuro. Non possiamo trattarli come ultime ruote del carro. Hanno diritto di essere considerati priorità del Paese», dice. «Trattano le scuole come fossero un servizio subalterno, invece l’istruzione è essenziale. È un diritto al pari della salute e dell’economia. In molti Paesi esteri l’hanno compreso, in Italia? Milano dovrebbe farsi promotrice di un messaggio in questo senso». La didattica a distanza, conclude, è stata condotta «con il massimo impegno», ma dopo qualche mese si possono trarre alcune conclusioni: «Aumenta le distanze tra una scuola e l’altra e all’interno di una stessa classe, penalizza l’integrazione, lo stesso apprendimento risulta punitivo. Si toglie ai giovani il bello di imparare gli uni dagli altri. Rivogliamo la scuola per come deve essere. Con docenti e alunni vicini, nella stessa aula».