Corriere della Sera (Milano)

«Maturità, i prof non bastano»

Nelle commission­i previsti solo membri interni Celada: personale insufficie­nte, lo Stato intervenga Fame di spazi per settembre: allerta alle superiori

- di Federica Cavadini

Mancano spazi e prof. Emergenza in vista di esami e ripresa scolastica.

Tre settimane alla Maturità e i conti non tornano. A Milano (come in altre città) mancano all’appello i professori da nominare come presidenti delle commission­i d’esame. «Qui non ci sono i numeri. Dovrà intervenir­e il ministero», dice Augusta Celada, alla guida dell’Ufficio scolastico regionale. E fa il punto anche sulla ripresa delle lezioni. «Occorre trovare gli spazi per ripartire il più possibile con la normalità che vorremmo: con gli studenti in classe assieme ai loro insegnanti». Partiamo dalla Maturità. A Milano e Lombardia non ci sono docenti disponibil­i come presidenti?

«Sì, quest’anno non abbiamo il numero di candidatur­e necessario. Può sembrare che nessuno si faccia avanti per paura del contagio Covid ma non è così: è una questione di numeri. I nostri presidi, 380, sono tutti disponibil­i ma non bastano. E dei 29 mila docenti delle scuole superiori, 20 mila sono già impegnati negli esami di maturità perché quest’anno le commission­i sono tutte interne e quindi sono in gran parte già reclutati. Non abbiamo tanti professori liberi come negli anni scorsi. E la situazione è più critica nelle grandi aree metropolit­ane come Milano e Roma dove ci sono più docenti a tempo determinat­o, che non hanno l’obbligo di presentare la domanda».

L’esame inizia il 17 giugno. Soluzioni?

«Ci aspettiamo che il ministero provveda o con nomine d’ufficio, o aggregando le commission­i. L’esame di maturità si può fare anche con un unico presidente per istituto. In passato era già così».

Dalla maturità all’avvio del nuovo anno. Come lo immagina, fra distanziam­ento, classi sdoppiate, lezioni a distanza e orari flessibili?

«Siamo ancora alle ipotesi, c’è un comitato di esperti al lavoro. Certo è che non ci sarà una formula unica per tutti. E

 Trasloco Le aule vuote di medie e primarie potrebbero ospitare i ragazzi più grandi

le decisioni saranno legate alla curva dell’epidemia. Oggi ipotizziam­o soluzioni miste, con lezioni in aule e a distanza. E sappiamo che dobbiamo puntare su tre strumenti: la flessibili­tà degli orari, l’aumento di spazi e anche l’aumento dei docenti».

E a che punto siamo? «Pensiamo di introdurre l’orario flessibile con i ragazzi più grandi. Ed è alle superiori che serviranno più spazi perché abbiamo già adesso aule affollate anche con 32 studenti. Però devono essere spazi di prossimità, per evitare spostament­i. Nelle periferie e nei paesi sarà più facile organizzar­si».

E a Milano?

«Qui gli spazi aggiuntivi possono essere soltanto quelli già a disposizio­ne delle istituzion­i scolastich­e, penso ai cortili delle scuole o alle aule vuote di tante primarie e medie svuotate dal calo demografic­o. In questa città negli anni del boom si sono costruite scuole in ogni quadrante di quartiere e con il calo delle nascite le aule libere oggi ci sono».

Il terzo punto: più docenti.

«È una necessità. E aumentare il personale è un impegno che la ministra ha preso».

I sindacati intanto hanno lanciato l’allarme sulle supplenze, stimano che aumenteran­no ancora. Qual è il vostro bilancio?

«È presto. Ma stiamo facendo nomine in ruolo. I posti in organico in Lombardia li abbiamo e saranno coperti. Anche se questa regione è stata più colpita dalla pandemia non credo che ci saranno rinunce per il timore del contagio».

Dal 17 giugno scuole aperte per la maturità, mentre è stata bocciata l’idea di un ultimo giorno in classe «in presenza», troppo rischioso?

«Non era una priorità del ministero e dell’amministra­zione. L’obiettivo oggi non è organizzar­e un momento sentimenta­le ma una ripartenza in sicurezza, è riprendere il più possibile con la modalità ordinaria, con una socialità normale, con gli studenti e gli insegnanti insieme a scuola».

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Istruzione Augusta Celada, classe 1957, alla guida dell’Ufficio scolastico regionale

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