Multe, la metà non le paga
Tre milioni di sanzioni, crollano gli eccessi di velocità: cresce il rispetto delle regole
Multe in calo del 10%, dimezzati gli eccessi di velocità. Ma la metà dei sanzionati non paga.
Dopo le batoste dei primi anni, l’occhio (e il piede) dei milanesi al volante si deve essere allenato: i tanto temuti autovelox sui vialoni d’ingresso e di uscita dalla città non fanno più così paura. O almeno così sembra a guardare il bilancio dell’anno appena concluso in fatto di multe.
Le infrazioni continuano a scendere, anno dopo anno. E in particolare le sanzioni per infrazione ai limiti di velocità sanzionati dalle telecamere sono crollate, fino quasi a dimezzarsi. Ma se quest’aspetto può avere anche un lato positivo — «osserviamo un rispetto crescente delle regole del codice della strada da parte di tutti» commenta la vicesindaco Anna Scavuzzo, che ha anche la delega alla Sicurezza
— c’è un dato che continua a preoccupare. È quello relativo alle multe non riscosse, che si traduce ogni anno in un fisiologico ammanco nei conti del Comune. Ma partiamo dai numeri prodotti dalla polizia locale nel 2019. Nei dodici mesi le sanzioni sono state tre milioni 125mila, circa 322mila meno dell’anno precedente. La discesa più vertiginosa l’ha registrata la voce «eccesso di velocità». Le infrazioni sono passate dalle 712.533 del 2018 alle 383.660 dell’anno scorso. La vicesindaco Scavuzzo guarda al lato positivo: «L’obiettivo principale della posa degli autovelox è proprio far sì che le persone stiano maggiormente attente su quelle strade molto ampie di ingresso alla città dove aumenta la tentazione di andare veloce». Bisognerà vedere cosa accadrà in futuro, quando saranno posati i dieci nuovi dispositivi che dovrebbero debuttare (anche se in ritardo) al Corvetto, allo svincolo dell’autostrada A1.
Si dimezzano anche le sanzioni per guida al cellulare senza uso dell’auricolare. I 4.343 verbali di due anni fa si sono infatti ridotti a 2.375. Ma l’anno scorso ha visto calare anche i divieti di sosta e fermata dove non consentito, che passano da 537.850 a 531.365, le infrazioni per passaggi con il semaforo rosso o senza rispettare gli stop (da 38.752 a 35.924), quelle riguardanti la mancanza di revisione dei veicoli (da 6.678 a 4.985), così come le multe per non aver agganciato la cintura di sicurezza ai sedili, scese da 1.609 a 1.266.
Positivi anche i numeri delle sanzioni per mancanza dei documenti di circolazione (da 3.512 a 2.685), per guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti (da 736 a 659), le sanzioni per mancanza di assicurazione (da 4.363 a 3.739) e per guida senza patente (da 837 a 714). Sono in aumento, invece, i divieti di circolazione in città, che passano da due milioni e 13mila a due milioni e 64mila, le sanzioni per comportamenti scorretti nei confronti di pedoni (da 560 a 595), così come quelle staccate agli stessi pedoni (da 234 a 315).
Capitolo incassi, infine. Qui il problema resta l’ampia fetta di indisciplinati che non paga. In tutto il 2018 e nei primi sei mesi del 2019, in base ai dati ottenuti dalla consigliera leghista Silvia Sardone, si è prodotto un ammanco di oltre 248 milioni di euro: 168 nel 2018, 79 milioni nel 2019. «Tra zone a traffico limitato (Ztla), assenza di parcheggi, limiti di velocità impossibili da rispettare, prendere una multa è praticamente scontato. Questa crociata anti-auto della sinistra, però — denuncia la consigliera — spinge decine di migliaia di persone a non pagare le sanzioni. Le regole vanno rispettate e le multe pagate, però il Comune cominci a farsi due domande su questi numeri».