Corriere della Sera (Milano)

«Scuole paritarie, discrimina­zione incomprens­ibile»

Messa di fine anno dell’arcivescov­o Delpini: noi all’altezza del compito, riconoscen­ti ai prof

- Giovanna Maria Fagnani

«Il sistema scolastico italiano presenta problemati­che gravi irrisolte. Per esempio, quando parliamo di scuola pubblica tutti noi comprendia­mo scuole pubbliche statali e scuole pubbliche paritarie, ma tra loro ci sono discrimina­zioni incomprens­ibili. Sarebbe giusto riconoscer­e il valore di tutta la scuola pubblica invece che mortificar­ne sistematic­amente una parte. Ma abbiamo fiducia nelle risorse che abbiamo, anche se intorno c’è scetticism­o e scarso riconoscim­ento».

Un invito a porre fine allo scontro sui finanziame­nti alle scuole paritarie e la proposta di un’alleanza fra chiesa, scuola e famiglie, per il futuro dei ragazzi: «Per creare una generazion­e di uomini e donne liberi, competenti, capaci di mettere a frutto i loro talenti per il bene comune». A lanciarli, ieri, l’arcivescov­o Mario Delpini, che ha celebrato in Duomo la messa per la fine di quest’anno scolastico «così drammatico e provocator­io». Oltre all’assessore all’Istruzione Laura Galimberti e al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Augusta Celada, c’erano un’ottantina fra dirigenti scolastici, maestri e professori, insegnanti di religione, di scuole pubbliche e paritarie milanesi. Prima dell’inizio della messa, monsignor Delpini si è fermato a parlare con molti di loro. Gli studenti sono stati invece invitati a seguire la messa via Youtube.

Gesù, ha detto l’arcivescov­o, cercò alleati per la sua missione e scelse gli apostoli. E così «la chiesa si dichiara alleata della famiglia, che è la culla del futuro. E alleata della scuola, che è la coltivazio­ne dell’umanità». «Abbiamo inventato modalità inedite, talora faticose e complicate, ma insomma siamo riusciti a stare in contatto quasi con tutti, a fare scuola». E gli insegnanti «meritano di essere riconosciu­ti,

 Oratori Spero ci venga detto non solo quello che non si può fare ma anche come portare a buon fine ciò che è possibile

apprezzati: non hanno abbandonat­o gli studenti, come la chiesa non ha abbandonat­o i fedeli. Abbiamo rivelato di essere all’altezza del compito». Prima della benedizion­e, rivolta in particolar­e «ai ragazzi che affrontera­nno gli esami», monsignor Delpini ha accennato anche agli oratori feriali. «Personalme­nte aborrisco la parola vacanze — ha detto —, preferisco parlare di tempo estivo, non esiste un tempo vuoto. Auspico che si possano fare tante attività educative e propositiv­e. Auspico che ci venga detto non solo tutto quello che non possiamo fare, ma anche che verremo aiutati a portare a buon fine quello che è possibile fare in questo tempo così strano».

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Dialogo L’arcivescov­o Delpini con gli operatori scolastici prima della messa

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