Corriere della Sera (Milano)

Ditte e ospedali: cambia la mappa dei tamponi Altalena contagi

Quasi 20 mila esami, 21 i decessi nelle ultime 24 ore Iniziata la raccolta di sangue super-immune al Sacco: il giudice Roia primo donatore. «Molti già in lista»

- di Stefania Chiale

Nell’altalena del numero di tamponi eseguiti non spaventa l’aumento esponenzia­le di casi Covid registrato ieri in Lombardia, 402 persone contro le 84 di giovedì. I tamponi erano stati infatti meno di un sesto. Scende al 2,1% il rapporto tra test e positivi e calano di 421 unità i pazienti attualment­e positivi al coronaviru­s. I nuovi contagi nelle aziende e negli ospedali. Al Sacco inizia la raccolta del sangue «iperimmune».

In 24 ore i tamponi effettuati in Lombardia sono passati dai 3.410 di giovedì, un salto nel buio rispetto agli oltre 11mila di mercoledì e ai numeri quasi sempre sopra quota 12 mila della settimana precedente, al record da inizio emergenza raggiunto ieri: 19.389. Quasi a frenare le polemiche riemerse dopo quel dato considerat­o dalle opposizion­i troppo basso per la Regione che conta il 40% dei casi totali in Italia e che rimane ultima — sottolinea­no i dem in Consiglio regionale — per numero di persone sottoposte a tampone sul numero di casi positivi, con un rapporto di 5 a 1 (rispetto ai 17 a 1 del Veneto e ai 27 a 1 del Lazio).

Ma è soprattutt­o l’instabilit­à della quantità di tamponi effettuati giornalmen­te quella che salta all’occhio. L’oscillazio­ne non mette in dubbio la capacità dei singoli laboratori, assicura l’assessorat­o al Welfare, passati dai tre di inizio emergenza (con un massimo di 300-400 tamponi processabi­li in 24 ore) ai 49 di oggi, in grado, ciascuno, di esaminare 22 mila tamponi al giorno. La quota giornalier­a dei tamponi «effettivam­ente processati dipende invece — dice l’assessore Giulio Gallera — dalle segnalazio­ni provenient­i dal territorio e dalle richieste degli ospedali». In particolar­e, «il picco minimo di giovedì dipende dalla diminuzion­e delle richieste nel corso del weekend collegato alla festività del 2 giugno, nel contesto di un progressiv­o calo degli accessi negli ospedali e di riduzione della diffusione della pandemia».

Il sistema di sorveglian­za sul territorio ha finora generato da parte dei medici di base «9.178 segnalazio­ni: nell’80% dei casi è già stato eseguito il tampone», dice Gallera (9% i positivi). Le richieste arrivano oggi principalm­ente dalla rete ospedalier­a, dalle segnalazio­ni dei medici di base, dalle Rsa e dagli esiti dei test sierologic­i. Siamo però in una fase discendent­e, commenta la Regione: calano le domande di tamponi dai pronto soccorsi (calando gli accessi) e anche dai medici di base. Mentre crescerann­o sempre di più, e genererann­o nuove oscillazio­ni quotidiane, le richieste da parte delle aziende (i dipendenti sopra i 37.5 gradi di temperatur­a vengono segnalati alle Ats e sottoposti a tampone, insieme ai propri familiari) e da parte degli ospedali con la ripresa delle attività ordinarie: chi dovrà subire un intervento chirurgico, infatti, sarà sottoposto a tampone. In Lombardia le attività ordinarie negli ospedali sono riprese l’8 maggio, ma «solo tra qualche settimana si entrerà a regime con gli interventi chirurgici — informa l’assessorat­o al Welfare —, sempre non oltre il 60/65% dell’attività, per lasciare posti disponibil­i a pazienti Covid e per non congestion­are le strutture».

A fronte del numero record di tamponi effettuati ieri, nelle ultime 24 ore sono scesi ulteriorme­nte i morti per Covid: 21, rispetto ai 29 dei due giorni precedenti, portando il totale delle vittime da inizio emergenza a 16.222. I nuovi contagi sono 402, per un totale di 89.928.

All’ospedale Sacco di Milano, intanto, sono iniziate le donazioni di plasma iperimmune destinato alla cura dei pazienti Covid. È stato il giudice Fabio Roia, presidente della sezione autonoma misure di prevenzion­e del Tribunale di Milano e primo magistrato milanese a risultare positivo al virus, il donatore numero uno. «C’è una lista di persone pronte a donare il proprio plasma — spiega Augusto Federici, direttore dell’Unità Operativa Centrale di Ematologia e Medicina Trasfusion­ale dell’ospedale milanese —. Tutti i pazienti guariti hanno sviluppato anticorpi specifici e perciò sono potenziali donatori di plasma per i malati». Da ogni donatore si otterranno «tre dosi di plasma iperimmune» che potranno, dunque, essere utili «nelle cure di tre malati o di un solo malato grave», che avrà bisogno di tre infusioni. L’ospedale punta a effettuare «da 4 a 10 prelievi a settimana».

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si era ammalato di Covid a marzo ed era stato ricoverato per oltre tre settimane proprio al Sacco
(foto) Il prelievo Il giudice Fabio Roia si era ammalato di Covid a marzo ed era stato ricoverato per oltre tre settimane proprio al Sacco

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