Il Tar riapre la partita dei test
Stop all’accordo senza gara San Matteo-Diasorin. L’opposizione: incompetenti. La Fondazione: colpo alla ricerca
Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso della concorrente Technogenetics srl e bocciato la collaborazione stipulata il 23 marzo tra la Diasorin e la Fondazione
Policlinico San Matteo di Pavia sui test sierologici. Lo stop del Tar non si riferisce alla decisione del Pirellone, che al momento intende continuare a usare i test Diasorin, ma i 5 Stelle chiedono la revoca dell’affidamento diretto: «La Giunta deve rispondere della sua incompetenza», dice il portavoce Massimo De Rosa. Il presidente della Fondazione Alessandro Venturi: «Impensabile regolare la ricerca con il codice degli appalti».
La Regione non intende smettere di utilizzare i kit Diasorin. È di ieri lo stop del Tar all’accordo sui test sierologici tra l’azienda di Saluggia e Policlinico San Matteo di Pavia. Il Tribunale amministrativo della Lombardia ha accolto il ricorso della concorrente Technogenetics srl e bocciato la collaborazione stipulata il 23 marzo scorso tra la società e la Fondazione sui test utili a individuare gli anticorpi al coronavirus. Secondo i giudici amministrativi «mediante l’accordo il Policlinico ha consentito a un particolare operatore economico, scelto senza il rispetto di alcuna procedura ad evidenza pubblica, ancorché non tipizzata, di conseguire un nuovo prodotto che rimane nell’esclusiva disponibilità e commerciabilità dell’operatore». Altro effetto dell’accordo, quello di «impegnare risorse pubbliche, materiali ed immateriali, con
L’esame
Prelievi per il test sierologico che rivela la presenza di anticorpi nella popolazione
(Ansa)
modalità illegittime, sottraendole in parte alla loro destinazione indisponibile», motivo per cui gli atti sono stati trasmessi alla Corte dei Conti.
Il presidente della Fondazione Policlinico Alessandro Venturi annuncia: «Impugneremo in Consiglio di Stato la sentenza». Stessa risposta da Diasorin. I test nati da quel patto sono poi stati scelti dalla Regione senza gara per una fornitura di 500 mila kit, al costo di 4 euro cadauno e sono stati usati negli ambulatori della rete regionale. Lo stop del Tar però non si riferisce alla decisione del Pirellone, che al momento intende continuare a usare i test Diasorin.
Eppure tra le opposizioni c’è chi ritiene che con l’annullamento dell’accordo siano
venute meno anche le motivazioni per l’affidamento diretto. Negli stessi giorni della stipula del patto, come raccontato dalla trasmissione tv Report, la Technogenetics avrebbe offerto alla Regione 20 mila kit per test rapidi. L’assessore Giulio Gallera spiega di averli rifiutati perché non conformi alle indicazioni del Ministero.
Dal 23 aprile la Regione ha effettuato 173 mila test sierologici con kit Diasorin su cittadini e operatori sanitari, inoltre ha appena avviato gli esami sulle forze dell’ordine. Non solo: come annunciato ieri dagli assessori Gallera e Stefano Bolognini (Politiche sociali e disabilità) saranno sottoposti al test e se necessario a tampone i 4 mila operatori e i 14 mila ospiti dei centri diurni per disabili, come richiesto dai comitati delle famiglie e dalle opposizioni. Il Pirellone attraverso la centrale Aria ha anche aperto una manifestazione di interesse per trovare altri fornitori di kit per test sierologici. La gara sarebbe stata vinta dalla multinazionale Roche. Tamponi e test saranno fondamentali nei prossimi mesi per tenere sotto controllo l’epidemia.
Sono 194 i nuovi contagi in Lombardia. A Milano se ne contano 15, 29 in tutta la provincia. Sono 32 i decessi, 16.302 da inizio emergenza.