«Taxi e app via le restrizioni»
Sentenza del Consiglio di Stato, Freenow-MyTaxi esulta: ripristinata la concorrenza
Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza: «Taxi e app, basta restrizioni. Ora autisti liberi di scegliere». Fine di un regime di esclusiva. Per la app MyTaxi (oggi Freenow) «una svolta che riafferma le condizioni di libera concorrenza».
Per le centrali radio (i radiotaxi) è «una sentenza che distrugge il sistema cooperativistico, favorendo le multinazionali e non l’utenza». Per la app MyTaxi (oggi Freenow dopo l’accordo sinergico tra Daimler e Bmw) è «una svolta che riafferma le condizioni di libera concorrenza e di innovazione del mercato». In concreto è la fine di un regime di esclusiva, quello dell’intermediazione delle centrali radio, dopo l’avvento della principale piattaforma europea di chiamata digitale che aveva portato le società dei radiotaxi a prendere provvedimenti contro gli autisti che ricevevano chiamate anche tramite la app. Una decisione che avrà effetti indiretti anche sul futuro del numero unico comunale (lo 02/7777 della app Mit), nato per sostituire il meccanismo di chiamata delle colonnine ai posteggi dei taxi, mai decollato dal 2015.
Dopo oltre due anni di tribunali, infatti, la settimana scorsa il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar del Lazio che accoglieva il ricorso dei radiotaxi in merito al procedimento nato da una segnalazione all’Antitrust di Freenow dopo le segnalazioni dei conducenti, in alcuni casi estromessi dalle cooperative a cui erano già iscritti.
«Si tratta di una sentenza che semmai apre il mercato, di certo non lo distrugge. Nessun tassista è obbligato a iscriversi alla nostra app, ma è finalmente libero di scegliere. Chi è soddisfatto di lavorare soltanto con le cooperative a cui è iscritto continuerà a farlo, chi vorrà aumentare le possibilità di prendere corse
L’ex MyTaxi (oggi Freenow dopo l’accordo sinergico tra Daimler e Bmw che coinvolge anche il car sharing), è il servizio di chiamata taxi tramite una app attiva in cento città europee in nove Paesi. Nel 2018 MyTaxi si era rivolta all’Antitrust per segnalare i radiotaxi che impedivano l’uso della app ai tassisti