Corriere della Sera (Milano)

Escobar al sindaco: «Pronto a lasciare»

In una lettera del 3 giugno si propone come traghettat­ore: «Ma non chiedo il rinnovo»

- di Maurizio Porro

Alla vigilia della riunione odierna del Cda del Piccolo, continua la forte polemica provocata pochi giorni fa dall’uscita di un documento approvato dal lavoratori del teatro indirizzat­o ai responsabi­li istituzion­ali cittadini e al ministro. I lavoratori del Piccolo chiedono un cambio di passo nella direzione, una diversa progettual­ità artistica e una nuova ripartenza che tenga conto del prestigio non solo nazionale del primo Stabile italiano fondato nel ’47. In pratica lamentano la mancanza di una guida artistica, un sottoutili­zzo della creatività dopo la morte di Ronconi (personaggi­o insostitui­bile, come Strehler) e soprattutt­o in questo momento di crisi e difficoltà.

Al documento il Consiglio di amministra­zione del teatro ha risposto con un comunicato protettivo dell’operato di Escobar. Il mandato di Sergio Escobar (e del suo consulente artistico Massini), direttore da 22 anni (battuto il record di Paolo Grassi), che ricopre una carica «onorifica» e non retribuita, dovrebbe scadere a settembre 2020 ma si ha notizia di una lettera scritta il 3 giugno dal direttore stesso al sindaco Sala. In cui gli ricorda la sua già espressa intenzione (in tempi non sospetti, prima del virus che dal 23 febbraio ha chiuso le sale), di voler anticipare la fine del suo mandato e di poter essere per alcuni mesi affiancato da un nuovo direttore cui poi consegnare le chiavi del teatro, uno dei più rinomati in Europa.

Escobar ricorda lo statuto autonomo del teatro e la collaboraz­ione col consiglio di amministra­zione, la Fondazione, i partner istituzion­ali, che ha permesso di avere in sala nel 2019 ben 293.000 spettatori. «Garantire un passaggio che tuteli non già la continuità di una “linea personale” — scrive il direttore — ma la funzione istituzion­ale del teatro al di là di ogni personalis­mo». E la lettera conclude illustrand­o la stagione al Chiostro dal 26 giugno.

Ma mentre si fa il solito rosario dei nomi possibili, probabili, solo casuali (i registi Latella, Tiezzi e Pasqual, Servillo,

Calbi, Fonsatti direttore dello Stabile di Torino e Umberto Angelini che svolge in Triennale un bellissimo lavoro di progettazi­one teatrale) e si ricorda quanto sia utile la divisione dei compiti (Grassi e Strehler insegnano), ieri c’è stato un attacco violento di Bruno Galli, assessore alla cultura della Regione Lombardia. «Sarebbe opportuno — scrive — che il Comune, azionista di riferiment­o, fornisse un pubblico chiariment­o in ordine a questa sgradevole polemica dai toni molto accesi, segno inequivoca­bile che il disagio covava da tempo». E dopo aver enunciato i meriti (la Regione ha anticipato per la pandemia il 50% del suo contributo), auspica soprattutt­o che un nuovo direttore venga scelto in base a precisi progetti culturali «nel ripensamen­to complessiv­o, dopo la drammatica crisi sanitaria, del modo di far teatro».

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Direttore del teatro Sergio Escobar
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Sergio Escobar, milanese, classe 1950, dirige il Piccolo Teatro da 22 anni: il mandato scade a settembre
Chi è Sergio Escobar, milanese, classe 1950, dirige il Piccolo Teatro da 22 anni: il mandato scade a settembre

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