Corriere della Sera (Milano)

Il San Matteo: colpo mortale alla ricerca

Accusa e e difesa

- Simona Ravizza sravizza@corriere.it

Alessandro Venturi, presidente del San Matteo di Pavia, sviluppand­o e validando il test sierologic­o della Diasorin — dice il Tar — l’avete favorita a scapito della concorrenz­a.

«Ai primi di marzo la Diasorin, multinazio­nale italiana conosciuta nel mondo e quotata in Borsa, è venuta a bussare alla porta del San Matteo con una proposta: “Volete validare — è quello che ci hanno chiesto in sintesi — un test utile a individuar­e gli anticorpi killer del virus?” (per capire chi potrebbe essere immune dal Covid-19, ndr). Dunque, noi non abbiamo scelto nessuno. Abbiamo solo valutato una proposta di collaboraz­ione scientific­a. Cosa avremmo dovuto fare? Prendere l’idea della Diasorin e chiedere ad altri se ci davano più soldi per svilupparl­a?».

Perché la Diasorin ha scelto il San Matteo?

«Chi deve sperimenta­re qualcosa cerca competenze e pazienti. Il nostro Policlinic­o ha una delle migliori virologie d’Europa e dal nostro Pronto soccorso sono passati 2.700 casi Covid-19, di cui oltre 1.250 ricoverati. La collaboraz­ione scientific­a con la Diasorin per noi è motivo d’orgoglio».

Il ricorso è di Technogene­tics, concorrent­e dell’azienda italiana. Vi aveva fatto proposte alternativ­e?

«A fine marzo l’italocines­e Technogene­tics si è offerta di fornirci dei test sierologic­i pungidito e ci ha mandato la brochure. Nulla di più. Da una parte avevamo la possibilit­à di una collaboraz­ione scientific­a per un prodotto innovativo, dall’altra una proposta commercial­e su un test rapido».

Secondo il Tar «mediante l’accordo, il Policlinic­o ha consentito a un particolar­e operatore economico, scelto senza il rispetto di alcuna procedura a evidenza pubblica, di conseguire un nuovo prodotto, che rimane nella esclusiva disponibil­ità e commercia -bilità dell’operat ore».

«È lo stesso principio che regola le sperimenta­zioni sui farmaci. Un’azienda farmaceuti­ca chiede se ci interessa la sperimenta­zione, i medici coinvolti la valutano in scienza e coscienza. Mica facciamo una gara pubblica, per cercare cosa? Com’è pensabile regolare la ricerca con il codice degli appalti? Dopodiché per fare ciò noi stiamo stati pagati: il Policlinic­o ha incassato 50 mila euro per la validazion­e del test e l’1% delle royalty sulle vendite del test da investire in ricerca».

Le conseguenz­e della sentenza?

«Il Policlinic­o San Matteo perderà milioni di euro in royalty. Ma soprattutt­o è un colpo mortale per la ricerca pubblica in Italia. Le multinazio­nali andranno sempre più a sperimenta­re fuori dal nostro Paese».

 Venturi

È lo stesso principio che regola le sperimenta­zioni sui farmaci: i medici valutano in scienza e coscienza Mica facciamo una gara pubblica Impensabil­e regolare la ricerca con il codice degli appalti

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Al vertice Alessandro Venturi è il presidente della Fondazione Irccs Policlinic­o San Matteo di Pavia: «Non abbiamo scelto nessuno, abbiamo valutato una collaboraz­ione scientific­a»

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