Furia 5 Stelle: incompetenti Il Pd: chiarezza
Oggi il Movimento 5 Stelle presenterà una mozione urgente contro il contratto di affidamento diretto stretto l’11 aprile scorso dalla Regione Lombardia con la multinazionale Diasorin per la fornitura di 500 mila test sierologici del valore di 2 milioni di euro. Una scelta presa dalla Giunta dopo la decisione del Policlinico San Matteo di Pavia, che aveva ritenuto i test della Diasorin i più affidabili. Venendo ora meno, con la sentenza di ieri del Tar, i presupposti dell’accordo Diasorin-San Matteo, «vengono meno anche le ragioni dell’affidamento diretto da parte della Regione», dicono i pentastellati. Non solo: a fronte di meno di 200 mila test effettuati, chiedono che la giunta «si impegni a comunicare cosa intende fare degli oltre 300 mila kit inutilizzati». La sentenza con cui il Tar sospende e sanziona l’accordo tra San Matteo e Diasorin, posta in una «posizione illegittimamente privilegiata», ha scatenato la reazione delle opposizioni. A partire dai 5 Stelle, che per primi in Regione e in Parlamento hanno presentato interrogazioni e chiesto spiegazioni sull’acquisto in affidamento diretto senza una procedura concorrenziale di 500mila test Diasorin. «Questa sentenza è solo l’inizio», dice il portavoce Massimo De Rosa: «Il presidente Fontana e la giunta devono rispondere per la loro incompetenza davanti a tutti i cittadini. Secondo il Tar l’accordo Diasorin-San Matteo decade perché Regione Lombardia ha sprecato soldi e risorse pubbliche. Il tutto mentre i parenti dei contagiati chiedevano tamponi senza ricevere risposta». Motivo per cui, ieri mattina, il movimento Medicina Democratica ha inviato al presidente Fontana e all’assessore al Welfare Giulio Gallera una diffida «per la mancata esecuzione di test e tamponi a spese del servizio sanitario regionale». Nella diffida è fatta richiesta anche del rimborso dei costi sostenuti dai cittadini per l’effettuazioni di test e tamponi in strutture private. Ritardi e strategia di testing «accidentata» su cui chiede chiarezza il Pd: «È l’ennesimo problema della gestione lombarda dell’emergenza Covid-19», dice il capogruppo dem in Regione Fabio Pizzul, ricordando che «la Lombardia non ha aperto una campagna di test sierologici prima del 26 aprile e ha impedito che venissero fatti test da parte di aziende, comuni e chiunque altro prima del 20 maggio». Il presidente Fontana «deve fare luce al più presto», chiede la segretaria del Pd Milano Metropolitana Silvia Roggiani: «Se la magistratura dovesse accertare eventuali opacità, e noi ci auguriamo di no, le dimissioni di questa giunta sarebbero dovute».
Roggiani Il presidente Fontana deve fare luce al più presto Se la magistratura dovesse accertare opacità, e noi ci auguriamo di no, le dimissioni di questa giunta sarebbero dovute