Porta Vittoria Un parco da 40mila mq per sanare la ferita
Progetto di Prelios. Il Comune: poi si vedrà
Due decenni di degrado. Tra fallimenti e progetti abbandonati. La ferita dell’ex scalo di Porta Vittoria potrebbe essere sanata. A giorni partirà il cantiere per realizzare il parco pubblico di 40mila metri da viale Umbria a viale Molise. La bonifica è stata completata e il Comune ha dato il via libera a Prelios per far partire i lavori che dovrebbero concludersi a primavera dell’anno prossimo. Maran è cauto: «No a facili entusiasmi. Ora bisogna sbloccare la situazione del quartiere».
Un buco nero. Come lo sono state per decenni le Varesine. Lì c’era il problema di mettere d’accordo i tanti proprietari in cui era spezzettata l’area, a Porta Vittoria si è dovuto far fronte al fallimento del costruttore Danilo Coppola e alle difficoltà di realizzare la Biblioteca europea. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: edifici vuoti, intorno la savana. Un’area fortemente degradata e abbandonata per due decenni.
La storia di questo angolo di città è lunga tanto quando la serie infinita di annunci che promettevano la svolta imminente. Adesso, potrebbe essere la volta buona anche se il Comune è molto prudente. A giorni partiranno i lavori per la realizzazione del parco pubblico, un polmone verde di 40mila metri quadrati. La Città metropolitana ha certificato la conclusione della bonifica e il Comune ha rilasciato a Prelios, la società che ha rilevato gli asset del’ex scalo di Porta Vittoria, i titoli edilizi per la realizzazione dell’intervento di riqualificazione. Si parte entro l’estate con l’obiettivo di chiudere i cantieri entro la primavera del 2021. A quel punto, il nuovo parco sarà in continuità con il parco Formentano in Marinai d’Italia con la sola interruzione di viale Umbria e arriverà lungo via Monte Ortigara fino a viale Molise. L’opera rientra tra gli interventi di urbanizzazione previsti dal piano urbanistico che prevede anche la realizzazione di edifici a destinazione residenziale — il cui completamento è previsto entro giugno 2021 — e direzionale, oltre a strutture ricettive e commerciali (esercizi di vicinato e di media struttura) per circa 44.000 metri quadrati. Tra le opere di urbanizzazione è prevista anche la realizzazione di un centro sportivo nell’area di viale Molise. La realizzazione del parco, del centro sportivo e i costi di gestione sono a carico del fondo Niche, gestito da Prelios.
A raffreddare i facili entusiasmi ci pensa l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran, con la consapevolezza che Milano è rimasta scottata più volte dai grandi progetti urbanistici mai andati in porto: «Noi andiamo avanti molto cauti e finché non verrà inaugurato il parco, il centro sportivo e le persone potranno entrare nelle abitazioni, per noi rimane un buco nero. Sottolineo quello che ritengo un elemento di serietà da parte dell’operatore: venderanno le abitazioni solo quando il parco sarà pronto». Sulla possibilità che possa ripartire il progetto della grande Biblioteca europea, Maran è pessimista. «È nostra intenzione concludere il progetto con il parco. Poi vedremo se è il caso di realizzare un edificio di interesse pubblico sul lato che dà verso Marinai d’Italia. Ma adesso l’importante è sbloccare un quartiere fermo da più di un decennio». «Sapevamo che l’operazione sarebbe stata sfidante — dice Alessandro Busci, a capo del Fund Management di Prelios SGR — Si deve raggiungere l’obiettivo della riqualificazione e rigenerazione dell’area, e superare la percezione negativa di questa “ferita” nel territorio urbano, da tempo abbandonata. Ora siamo sulla strada giusta. Il parco restituisce a tutti i cittadini un’importantissima area verde».
Prudenza
L’assessore Maran pessimista su una riedizione del progetto Biblioteca Europea