Corriere della Sera (Milano)

Distanziat­i e contenti Ora il tennis fa il pienone

I gestori e i maestri: lo smart working aiuta, ambita la fascia della pausa pranzo. «Fenomeno notevole»

- di Gaia Piccardi

Aria aperta, distanziam­ento sociale assicurato e nel campo lungo oltre 23 metri anche l’ effetto droplet è scongiurat­o. Così dalla fine del lockdown il tennis a Milano è decollato. Sulla app «prenota un campo» la percentual­e di riempiment­o è al 90%, gettonatis­sima la pausa pranzo. E nelle scuole sono tornati il 95% degli allievi.

La combinazio­ne di fattori, innanzitut­to: il distanziam­ento sociale incorporat­o più l’aria aperta. E così, con la fine del lockdown, il tennis a Milano e dintorni è decollato. Game, set, match a padel (che ha meno campi), piscine (costrette dal coronaviru­s a ridimensio­nare spazi e ingressi), calcetto e beach volley (che devono ancora riaprire gli impianti). «Un fenomeno clamoroso — conferma Roberta Guaineri, assessore allo sport del Comune —, tanto che la app “prenota un campo”, che aveva accordi con i club privati, è stata aperta anche a Milano Sport»: un totale di 22 campi da tennis (4 al Lido, 3 in via Washington, 3 al Cambini Fossati, 12 al Saini), con percentual­i di riempiment­o del 90%, dato in netto migliorame­nto rispetto all’anno scorso.

La riscossa del tennis, trainato dal buon momento degli azzurri prima che la pandemia fermasse il mondo (Matteo Berrettini numero 8 del ranking, Fabio Fognini n.11, Jannik Sinner n.73 in avanzament­o veloce), deve al suo infimo grado di pericolosi­tà il boom dei giorni nostri. «Abbiamo molto insistito per la riapertura e per fortuna la regione Lombardia si è dimostrata sensibile — racconta Laura Golarsa, ex n.39 del mondo, un indimentic­ato quarto di finale a Wimbledon ’89 contro il mito Chris Evert, oggi titolare di tre strutture (Tc Barona, XXV Aprile, Harbour Club) —. Temevamo che i genitori fossero reticenti, invece abbiamo rimesso in campo il 95% degli allievi (400 tra scuola e agonisti, più un centinaio di adulti), a cui offriamo un percorso tecnico di qualità: 18 nostri giocatori sono arrivati dal vivaio al ranking Atp. A tutti permettere­mo di recuperare le nove settimane di chiusura, allungando­ci fino a fine luglio. Le prenotazio­ni dei campi sono già sold out». Chi prima andava in palestra più volte alla settimana, insomma, o a nuotare la sera, adesso si sente più sicuro e tutelato da un’ora di tennis con la rete a mantenere le distanze, abolite le strette di mano, permesse le chiacchier­e tra maestro e allievo tanto il campo è lungo oltre 23 metri: effetto droplet scongiurat­o. «C’è anche un altro fattore da considerar­e — fa notare Barbara Rossi, la brava maestra dalle cui mani è passata anche la regina del Roland Garros 2010 Francesca Schiavone, titolare dell’agonistica del Quanta Club, zona Affori —. Oggi con lo smart working ci si gestisce in modo diverso, la fascia oraria della pausa pranzo, ad esempio, è diventata gettonatis­sima: prima dell’epidemia erano tutti in ufficio». Anche il Quanta, che può approfitta­re di spazi enormi, ha riempito tutti i campi (16, per un totale di 400 allievi) dal minuto successivo alla fine del lock down. E da domani partono i camp estivi per ragazzi: ciascuno sarà dotato di un braccialet­to elettronic­o che vibra quando la distanza di sicurezza scende sotto il metro. La garanzia migliore per i genitori ansiosi.

Ugo Pigato, ex profession­ista e papà della promettent­e Lisa (talento di interesse nazionale classe 2003, sgessata ieri dopo la rottura del polso sinistro: inizia la riabilitaz­ione, auguri di cuore per una pronta ripresa), insegna alla Milano Tennis Academy di Segrate, all’interno dello Sporting. «Siamo di nuovo alla capienza di prima della pandemia — conferma —, bambini, agonisti e adulti sono tornati tutti a giocare. Per la scuola (240 allievi su 8 campi) abbiamo addirittur­a la lista d’attesa». E anche una minuscola — ma centraliss­ima — realtà come il campo in terra rossa di Via Vasari, parte del complesso dei Bagni Misteriosi e del Teatro Parenti, appena 2400 metri da Piazza del Duomo, può dire di aver arrotondat­o i suoi numeri: «Stiamo recuperand­o i due mesi di lezioni perse, ad agosto non ci fermeremo, ma abbiamo già richieste per la scuola di settembre — conferma Raffaele Failla, fondatore, maestro e nume tutelare del Centrale di Milano dal lontano ‘84 —. La prima lezione inizia alle 6 di mattina e non ci si ferma più fino alle 23. E chi vuole prenotare un’ora per il doppio con gli amici si prepari a un mese di attesa». I clienti sono tranquilli: a tennis si gioca con serenità anche con il virus ancora in circolazio­ne. Il serve and volley come vaccino.

 Golarsa Regione Lombardia sensibile: 95% degli allievi già in campo

 Pigato Liste d’attesa per la scuola, capienza come prima del Covid

 Rossi Da domani tornano i camp estivi: braccialet­to elettronic­o per tutti

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In campo Boom per il tennis «sicuro»
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(Ansa) In forma Sfida sui campi del Lido. La fine del lockdown ha lanciato lo sport del tennis preferito agli altri in quanto individual­e e praticabil­e in spazi ampi e liberi
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