L’ESTATE IMMAGINATA INSEGUENDO L’OMBRA
Proviamo a immaginare noi la prossima vacanza al mare. Si sa che gli ombrelloni saranno distanziati di due o tre metri e che tra le file di ombrelloni è previsto uno spazio di quattro metri e mezzo-cinque). Però nasce subito un dubbio: con il sole che fa il suo viaggio quotidiano sopra di noi l’ombra dell’ombrellone si sposterà gradatamente, è ovvio; ebbene, non può succedere che l’ombra andrà a finire sui vicini di spiaggia che pure stanno con il loro ombrellone alla distanza stabilita? E noi che facciamo, ci spostiamo con l’ombra nostra? Sarebbe inevitabile l’ammucchiata, proprio quella che le disposizioni di legge non vogliono che avvenga. Buttiamoci a mare: chi non sa nuotare si tiene prudentemente a riva o comunque fin dove i piedi toccano il fondo. È lecito prevedere anche qui un certo affollamento, che può apparire inopportuno. Saranno così favoriti i nuotatori veri, quelli che con quattro bracciate prendono subito il largo. Non basta: c’è la questione dei giochi: dobbiamo impedire ai bambini di dare calci a una palla? E ai grandi di sfidarsi a beach volley o giocare a tamburello sul bagnasciuga? La cosa potrebbe far piacere a quelli che odiano il tamburello. Per fortuna, dirà qualcuno, ci restano le lunghe passeggiate da un capo all’altro della spiaggia. Anche in questo caso però sarà necessario rispettare le distanze, sia tra noi camminatori che tra i villeggianti sdraiati a riva. Bè diciamolo: queste più che probabilità sono fantasticherie già da solleone.