Bike sharing, vince Jump. Ma il debutto slitta
Il servizio ceduto da Uber al gruppo Lime
Il servizio di bike sharing a pedalata assistita e a flusso libero, senza cioè stazioni fisse di prelievo, arriverà presto anche a Milano grazie a Jump, le bici col telaio rosso che hanno debuttato a ottobre scorso sulle strade di Roma. Jump Italy si è infatti aggiudicata, da unica concorrente, la gara indetta dal Comune per la sperimentazione di tre anni del primo servizio di sharing di bici elettriche e free floating. Nella determina che assegna a Jump l’uso del logo del Comune di Milano si fa riferimento a una flotta iniziale di duemila bici, ma la notizia di per sé positiva nasconde una serie di incognite. Le bici Jump hanno infatti da pochi giorni cambiato di proprietà passando dal gruppo Uber a Lime, società che si occupa principalmente di monopattini. «In un certo senso — spiega Alessio Raccagna manager di Lime — abbiamo ereditato questa “conquista”. Nei prossimi giorni il nostro gruppo procederà comunque a una ricognizione scrupolosa dei mezzi a disposizione ed elaborerà un piano di lavoro anche su Milano».
Impossibile per ora indicare una data per le prime bici a pedalata assistita e a flusso libero in circolazione a Milano. Il Comune intende in ogni caso raddoppiare la flotta delle biciclette a flusso libero, da 8 a 16 mila. Ma per farlo, a a metà aprile, ha dovuto modificare il bando originario che prevedeva criteri troppo rigidi, dal peso del telaio al numero di marce, col risultato che il primo avviso pubblico era andato deserto. Nei giorni scorsi è invece arrivata da Jump una prima risposta per quanto riguarda almeno le e-bike. Oggi l’assessore alla Mobilità Marco Granelli terrà invece a battesimo la convenzione con Bird, nuovo operatore di monopattini elettrici in sharing.