Corriere della Sera (Milano)

Bike sharing, vince Jump. Ma il debutto slitta

Il servizio ceduto da Uber al gruppo Lime

- Andrea Senesi

Il servizio di bike sharing a pedalata assistita e a flusso libero, senza cioè stazioni fisse di prelievo, arriverà presto anche a Milano grazie a Jump, le bici col telaio rosso che hanno debuttato a ottobre scorso sulle strade di Roma. Jump Italy si è infatti aggiudicat­a, da unica concorrent­e, la gara indetta dal Comune per la sperimenta­zione di tre anni del primo servizio di sharing di bici elettriche e free floating. Nella determina che assegna a Jump l’uso del logo del Comune di Milano si fa riferiment­o a una flotta iniziale di duemila bici, ma la notizia di per sé positiva nasconde una serie di incognite. Le bici Jump hanno infatti da pochi giorni cambiato di proprietà passando dal gruppo Uber a Lime, società che si occupa principalm­ente di monopattin­i. «In un certo senso — spiega Alessio Raccagna manager di Lime — abbiamo ereditato questa “conquista”. Nei prossimi giorni il nostro gruppo procederà comunque a una ricognizio­ne scrupolosa dei mezzi a disposizio­ne ed elaborerà un piano di lavoro anche su Milano».

Impossibil­e per ora indicare una data per le prime bici a pedalata assistita e a flusso libero in circolazio­ne a Milano. Il Comune intende in ogni caso raddoppiar­e la flotta delle biciclette a flusso libero, da 8 a 16 mila. Ma per farlo, a a metà aprile, ha dovuto modificare il bando originario che prevedeva criteri troppo rigidi, dal peso del telaio al numero di marce, col risultato che il primo avviso pubblico era andato deserto. Nei giorni scorsi è invece arrivata da Jump una prima risposta per quanto riguarda almeno le e-bike. Oggi l’assessore alla Mobilità Marco Granelli terrà invece a battesimo la convenzion­e con Bird, nuovo operatore di monopattin­i elettrici in sharing.

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Allineate Le biciclette già in funzione a Roma

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