Nuovo stadio e volumetrie Intesa trovata su 145 mila mq
Un nuovo distretto dello sport da 145 mila metri quadrati Ora la verifica sui 74 milioni per rifunzionalizzare il Meazza
Un’ora di vertice. E poi il comunicato «disgiunto» dove il Comune da una parte e Milan e Inter dall’altra dicono la stessa cosa ma separando le firme. L’accordo «condizionato» sul nuovo stadio c’è: 145 mila metri di costruito se verranno confermati i 74 milioni per la rifunzionalizzazione del Meazza.
Un’ora di vertice. E poi il comunicato «disgiunto» dove da una parte il Comune e dall’altra Milan e Inter dicono la stessa cosa ma separando la loro firma. C’è l’accordo «condizionato» sul nuovo stadio che prenderà il posto di San Siro. Palazzo Marino che ha accolto con soddisfazione la decisione di Milan e Inter di rifunzionalizzare il Meazza. E proprio da qui parte la base del nuovo accordo. Il costo per mantenere in vita parte della Scala del calcio è, secondo i due club, di 74 milioni. Se questa cifra dovesse essere confermata da parte degli uffici comunali dopo aver esaminato il Pef del nuovo project financing, la volumetria concessa alle due squadre sarà di 0,51 metri quadrati su un metro quadrato, pari a 145mila metri quadrati di costruito. Una percentuale più alta dello 0,35 previsto dal piano di governo del territorio per l’area di San Siro, ma inferiore allo 0,63 richiesto dalle squadre in base alla legge sugli stadi. Tradotto in numeri significa che da 180mila metri quadrati di cemento si passa a 145mila. Una mediazione che potrebbe portare al sì definitivo da parte del Comune ma a una condizione imprescindibile: che le volumetrie in eccesso rispetto allo 0,35 siano sottoposte al vaglio degli organi competenti. E chi sono gli organi competenti? Sicuramente la giunta che dovrà dare il via libera al pubblico interesse del progetto. Ma anche il Consiglio comunale che ha fissato una serie di paletti molto rigidi per il semaforo verde, e la Conferenza dei servizi della Regione che dovrà dire la sua sul centro commerciale previsto nel progetto. Condizioni che non lasciano dormire sonni tranquilli ai due club. A cui se ne aggiunge un’altra, ossia la possibilità che la Sovrintendenza, nonostante il via libera da parte del ministero dei Beni culturali, possa mettere un vincolo indiretto su San Siro, richiesto dai comitati contrari al nuovo impianto. Chiaramente meno impattante rispetto ad altre imposizioni ma comunque ingombrante perché non concentrato su San Siro ma sull’intera area.
Per Milan e Inter c’erano il presidente rossonero Paolo Scaroni e l’amministratore delegato nerazzurro, Alessandro Antonello. Dall’altra parte del tavolo l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran, l’assessore allo Sport, Roberta Guaineri e il direttore generale di Palazzo Marino, Christian Malangone. Perché arrivasse la fumata bianca c’è voluto tempo. Alla fine sia le squadre sia il Comune hanno siglato il proprio comunicato, diverso solo nel mittente. «Ac Milan e Fc Internazionale Milano aderiscono alle indicazioni del Comune di Milano per la realizzazione del nuovo distretto di San Siro con un ridotto indice volumetrico». Parlano di «significativi passi avanti nella messa a punto del progetto presentato dai club per la rifunzionalizzazione dell’attuale impianto Giuseppe Meazza e la creazione di uno Sports and Entertainment District a San Siro con un ridotto indice volumetrico equivalente a 145mila metri quadrati». Non senza condizioni stringenti. «Resta ovviamente inteso — sottolinea la nota — che la concessione di eventuali volumetrie in eccesso rispetto all’indice attualmente previsto dal Pgt e pari a 0,35 mq/mq e l’approvazione degli ulteriori contenuti urbanistici ed edilizi resta soggetta alle decisioni degli organi istituzionali competenti, come previsto dal procedimento in corso». Tradotto, significa che la parola finale non sarà solo di competenza della giunta che dovrà dare il via libera alla manifestazione di pubblico interesse, ma anche il Consiglio comunale che ha fissato una serie di paletti molto rigidi.
«Siamo convinti che sia molto positivo che Milan e Inter vogliano investire nella nostra città e nello sport anche in questa fase — dice l’assessore Maran — Non si tratta solo di costruire un nuovo stadio, ma di realizzare una parte di quartiere attrattivo e vivo al di là del calcio. Il progetto va in questo senso. Ora aspettiamo una proposta formale». Le squadre sottolineano che ancora una volta si sono adeguate alle richieste del Comune. I tempi sono comunque lunghi. I due club, prima di presentare il project financing al Comune dovranno decidere quale dei due progetti — la Cattedrale con le guglie di Popolous o i Due Anelli di Rcm con Manica — sia quello da portare avanti. Se tutto va bene i cantieri potrebbero partire a maggio 2021 e concludersi in tempo per l’apertura delle Olimpiadi invernali del 2026.