Corriere della Sera (Milano)

MOLINARI L’ADDIO A UN MEDICO PIONIERE

- di Lisa Licitra Direttore della S.C. Oncologia Medica 3, Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori di Milano

Il 18 giugno è mancato, all’età di 87 anni, il dottor Roberto Molinari, per lunghi anni, fino al 2000, Primario della Chirurgia Cervico-Facciale dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano. Ancora oggi, molti pazienti potranno ricordarlo come chi nell’Istituto di via Venezian li ha operati e curati, con diligenza profession­ale e una infinita dedizione, per un tumore della laringe o per qualche tumore più raro «della testa e del collo».

Non è poco, naturalmen­te, ma nella perdita di Roberto Molinari vi è di più: per l’oncologia milanese, italiana e internazio­nale. Perché il dottor Molinari, a partire dagli anni Settanta, seppe fare dell’Istituto Nazionale Tumori una delle poche istituzion­i al mondo in grado di trattare una patologia nel complesso rara e per alcuni aspetti «svantaggia­ta» rispetto ad altri tumori più frequenti. Quando il problema dei «tumori rari» era lontano dall’essere riconosciu­to. Per alcuni anni non vi erano centri oltre Milano, Parigi, New York e San Paolo del Brasile a fare una chirurgia per tanti aspetti nuovi. Da chirurgo innovatore, d’altra parte, Molinari intuì che il problema del paziente oncologico poteva ormai essere affrontato soltanto in termini multidisci­plinari. Personalme­nte, posso ricordare come riuscì a convincere un altro pioniere dell’oncologia milanese, Gianni Bonadonna, a dislocare chi scrive, allora giovane oncologa, ad occuparsi esclusivam­ente dei tumori della testa e del collo.

Quando la multidisci­plinarietà in oncologia era lontano dall’essere la regola aurea che è oggi. Dopo una vita intensissi­ma, è venuto a mancare un innovatore, in uno dei non pochi ambiti, come quello oncologico, a cui Milano ha dato così tanto negli scorsi decenni. Possiamo solo augurare alla nostra città che sappia e possa continuare a farlo.

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