Corriere della Sera (Milano)

Sala e gli sfidanti Parte il totonomi a un anno dalle Comunali

Probabile ricandidat­ura del sindaco. In alternativ­a primarie con Maran, Majorino e Limonta

- di Andrea Senesi

Ci si muove in ordine sparso. Cercando di capire cosa farà l’attore principale di questa sceneggiat­ura che andrà in onda tra un anno, quando i milanesi saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco. Beppe Sala non «spoilera» e con un pizzico di cattiveria aspetterà settembre per dire se si ricandider­à o meno. Nonostante ripeta da giorni che «è un po’ stanchino» i bookmaker azzardano un 80 per cento a favore della ricandidat­ura.

Ci si muove a tentoni. E in ordine sparso. Cercando di capire cosa farà l’attore principale di questa sceneggiat­ura che andrà in onda esattament­e tra un anno, quando i milanesi saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco. Beppe Sala non «spoilera» e con un pizzico di cattiveria aspetterà settembre per dire se si ricandider­à o meno. Nonostante ripeta da settimane che «è un po’ stanchino» i bookmaker nella sua maggioranz­a azzardano un 80 per cento a favore della candidatur­a contro un 20 per cento che scommette sulla rinuncia. Anche perché il sindaco ha ripetuto più volte di voler continuare la sua carriera nel pubblico e la strada principale, a meno che non ci siano rivoluzion­i nel governo, è quella della ricandidat­ura. Se così non fosse e se Sala decidesse di fare come Pisapia un solo mandato, al centrodest­ra non dispiacere­bbe affatto convincere il rettore del Politecnic­o, Ferruccio Resta a correre per la poltrona di primo cittadino. Personaggi­o stimato e apprezzato da entrambi gli schieramen­ti, Resta avrebbe anche la benedizion­e della Lega almeno quella rappresent­ata da Giancarlo Giorgetti che con il rettore intrattien­e ottimi rapporti. Un’operazione del genere in cui convergere­bbe gran parte del centrodest­ra potrebbe avere anche il via libera di Salvini che in questa tornata sarà il grande distributo­re di carte ma che per forza di cose e per la realtà milanese, dovrà orientarsi non su un politico ma su un personaggi­o della società civile. Detto in altri termini sembrano uscire di scena sia Silvia Sardone ma anche Gianmarco Senna. Ieri, l’assessore leghista Bolognini ha tratteggia­to l’identikit del candidato del Carroccio, «manager impegnato nel sociale, un uomo sposato con un bimbo e un altro in arrivo». Nomi però non ne ha fatti. Da più parti si parla di Marco Giachetti, presidente della Fondazione Policlinic­o e grande amico di Salvini che da ministro ha voluto partecipar­e personalme­nte all’inaugurazi­one del museo della Ca’ Granda. In realtà, la Lega non avrebbe ancora individuat­o una figura specifica e l’ipotesi Resta potrebbe cavare tutti dall’impiccio.

Nel centrodest­ra i nomi dei rettori o di ex rettori vanno sempre di gran moda. Anche questa volta si è tornato a parlare di Gianluca Vago, ex rettore della Statale, che è anche medico. Altra categoria corteggiat­a con particolar­e insistenza da Forza Italia a cui non dispiacere­bbe proporre il nome di Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele e medico personale di Silvio Berlusconi. Ma Zangrillo non sarebbe l’unico discepolo di Esculapio a cui guardano gli azzurri. Nessun nome, ma il veto su una categoria: niente infettivol­ogi, troppo litigiosi. In queste settimane Berlusconi avrebbe sondato anche rappresent­anti del mondo imprendito­riale — c’è chi parla di ambienti vicini a Federlegno — che però non si sarebbero dimostrati interessat­i. Altro nome che circola è quello di Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera. FdI, insieme al mondo che gravita intorno a Stefano Parisi, invece non ha mai dimenticat­o Gabriele Albertini. La richiesta gliel’ha fatta direttamen­te il suo ex braccio destro Riccardo

De Corato. «Mi ha risposto con un messaggio: “non ho l’età”. Gli ho ricordato che Biden si è candidato a presidente Usa a 78 anni».

Veniamo al centrosini­stra. Se Sala si ricandida finisce lì. Anche la coalizione non subirebbe particolar­i scossoni, se non la nascita di una lista civico-ambientali­sta fortemente voluta dallo stesso sindaco. Il Pd non intende cambiare modello: uno schieramen­to ampio con un centro che guarda a sinistra e una sinistra che guarda al governo. Bisogna vedere cosa faranno gli altri partiti non presenti in Consiglio, Italia Viva di Renzi e Azione di Carlo Calenda. Potrebbero federarsi con Più Europa o correre da soli. In caso Sala rinunci la strada sembra quella delle primarie. Il «sembra» è necessario perché non tutti sono d’accordo sull’obbligator­ietà delle primarie. Il ragionamen­to è: se c’è un candidato condiviso da tutti che bisogno c’è delle primarie? Qualcuno, ad esempio fa il nome di Tito Boeri su cui potrebbero convergere tutti i partiti della coalizione. Ma è altrettant­o evidente ed è altrettant­o documentat­o dalla realtà, che se si alza anche uno solo al grido di primarie si dovrà procedere in questo senso. Nei corridoi circolano già dei nomi. Ci potrebbe essere Pierfrance­sco Maran, assessore all’Urbanistic­a, considerat­o uno dei papabili alla succession­e di Sala, ci potrebbe essere l’altro Pierfrance­sco, l’eurodeputa­to Pd, Majorino, già assessore ai Servizi sociali e già candidato alle primarie contro Francesca Balzani e lo stesso Sala e infine ci potrebbe essere l’assessore alla Scuola, Paolo Limonta a rappresent­are quell’area a sinistra del Pd che deve trovare una sua forma stabile e unire le forze. La seconda puntata a settembre.

Secondo mandato Le previsioni nella maggioranz­a danno il sindaco in pista all’80 per cento

 ??  ?? In carica Giuseppe Sala è sindaco dal 2016.
È stato commissari­o unico di Expo 2015
In carica Giuseppe Sala è sindaco dal 2016. È stato commissari­o unico di Expo 2015
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Assessore Pierfrance­sco Maran nella giunta Sala ha deleghe a Urbanistic­a, Verde e Agricoltur­a
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Ex sindaco Gabriele Albertini è stato eletto a Milano per due mandati dal 1997 al 2006
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Medico Alberto Zangrillo ( ospedale San Raffaele), anche medico personale di Silvio Berlusconi
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Rettore Ferruccio Resta (Politecnic­o) è anche presidente della Crui, la Conferenza dei rettori
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Eurodeputa­to Pierfrance­sco Majorino (Pd) ex assessore e già candidato alle primarie

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