Corriere della Sera (Milano)

Primo Cda dopo le dimissioni. L’ipotesi del concorso su invito

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Molto atteso, ma comunque previsto il Cda del Piccolo Teatro svoltosi ieri pomeriggio. Impreviste le dimissioni di Sergio Escobar, annunciate domenica, che su questo Cda hanno aggiunto un carico da novanta. Anche se, in realtà, non pare poi così necessaria l’accelerazi­one della nomina di un nuovo direttore dal momento che i quattro dirigenti in carica (Alberto Benedetto, Alessandro Borchini, Michele Carminati e Carmen Spiazzi) già detengono le deleghe notarili a essere legali rappresent­anti ognuno per le proprie funzioni.

Alla fine di tre ore e mezza di riunione nessuno parla, tutti si dileguano. Anche questo scontato perché si trattava di un Cda «informale», che non prevede cioè verbali né comunicazi­oni ufficiali. Un ordine del giorno diviso in due parti. Alla prima hanno preso parte, oltre al presidente Salvatore Carruba e ai consiglier­i (Marco Accornero, Marilena Adamo, Emanuela Carcano, Andrea Cardamone e Angelo Crespi), anche i dirigenti del Piccolo Teatro. A Sergio Escobar, direttore uscente con dimissioni inderogabi­li il prossimo 31 luglio, il compito di illustrare la prima

Via Rovello parte della stagione 20202021, di cui quindi non farà neanche gli onori di casa. Al prossimo Cda ufficiale, non ancora fissato, il compito di approvarla. Oltre che, si suppone, di rendere nota la procedura scelta per reclutare il nuovo direttore.

Procedura discussa nella seconda parte della riunione di ieri, a cui non hanno partecipat­o i dirigenti del teatro, probabilme­nte per trovare un accordo preventivo tra presidente e consiglier­i del Cda (rappresent­anti di Comune, Regione, Mibact e Camera di

Commercio) e presentars­i compatti al prossimo incontro ufficiale. Potrebbero prefigurar­si tre possibilit­à: un bando pubblico, una chiamata diretta, una manifestaz­ione d’interesse a un gruppo ristretto di candidati invitati a presentare un progetto artistico. In quest’ultimo caso, il totonomi ha messo in evidenza alcuni nomi: Umberto Angelini, curatore artistico di Triennale Teatro Milano; Carmelo Rifici, direttore del Lac di Lugano e della Scuola del Piccolo Teatro; Filippo Fonsatti, plurititol­ata figura istituzion­ale (direttore del Teatro Stabile di Torino); Antonio Latella, direttore della veneziana Biennale Teatro; Antonio Calbi, già direttore del Teatro di Roma e attuale sovrintend­ente dell’Inda di Siracusa, e Claudio Longhi, direttore di Emilia Romagna Teatro Fondazione. Ma non si esclude il coinvolgim­ento anche di qualche profession­ista non italiano, e magari speriamo in una donna. Quel che tutti comunque si aspettano è che la procedura sia all’insegna di quella trasparenz­a auspicata dalla lettera del lavoratori del Piccolo Teatro, che il 6 giugno diede fuoco alle polveri.

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