Fiori, palloncini e biglietti Il dolore per Elena e Diego: «È il mistero del male»
Recuperati i cellulari dei gemelli. Oggi sarà eseguita l’autopsia
LECCO Stavano svuotando la campana per la raccolta del vetro, nella piazza della funivia, vicino alla casa dove si è consumato l’orrore, quando tra le bottiglie e i cocci hanno visto qualcosa di metallico luccicare: due telefoni cellulari, entrambi spenti. Quelli di Diego e Elena, i gemellini uccisi dal papà durante una breve vacanza a Margno, in Valsassina. L’uomo li avrebbe gettati via dopo aver soffocato nel sonno i suoi piccoli, prima di raggiungere Cremeno e buttarsi dal ponte della Vittoria. I cellulari sono stati consegnati ai carabinieri, la Procura di Lecco ha disposto accertamenti, mentre non si trova il telefono di Mario Bressi, 45 anni, casa a Gessate, padre irreprensibile fino a quando non ha soffocato con un cuscino i suoi gemelli di 12 anni nella notte tra venerdì e sabato. Lo stesso telefono con cui la sera dell’omicidio ha spedito due messaggi alla moglie Daniela, rimasta a casa, in cui le parlava dei corsi dei bambini e di una quotidianità che si preparava a distruggere, fino a quell’ultima mail, improvvisa e agghiacciante, con cui l’accusava di avergli rovinato la vita perché voleva lasciarlo. Andava punita, non avrebbe più rivisto i suoi ragazzi. Parole scritte alle tre di notte, la sua vendetta era già compiuta.
Si cerca di capire se vi fosse premeditazione, a Gessate i militari hanno sequestrato il computer dell’uomo. Questo pomeriggio sarà eseguita l’autopsia, insieme agli esami tossicologici, sui corpi delle vittime e dell’assassino. Poco altro c’è da aggiungere. Restano le parole della madre che nonostante il difficile periodo di convivenza forzata durante il lockdown con l’uomo che non amava più, continuava a fidarsi di lui. Resta la preghiera attonita della comunità di Margno, che domani sera nella chiesetta della località di
Bagnale si ritroverà per una veglia in ricordo di Diego e Elena.
Forte l’eco della tragedia a Gessate, dove viveva la famiglia. Al cancello della loro casa, nel condominio di via Glassiate 7, alcuni vicini di casa e conoscenti hanno lasciato biglietti, fiori, palloncini con messaggi carichi di affetto e commozione. Il sito del Comune è listato a lutto, e in una nota si esprime «profondo dolore», oltre che «vicinanza» alla madre dei due piccoli, e alle comunità di Gorgonzola, il comune confinante dove marito e moglie erano cresciuti e si erano incontrati in gioventù (i genitori di Bressi, sconvolti, vivono ancora lì), e di Margno. Il sindaco di Gessate, Lucia Mantegazza, ha definito «incomprensibile» quanto accaduto. L’amministrazione starebbe preparando un’iniziativa pubblica. Sgomento anche alla «Free art», la società di pattinaggio in cui era attiva Daniela Fumagalli come membro del consiglio direttivo. Don Matteo Galli, il sacerdote della chiesa di San Giovanni Bosco, nella funzione celebrata domenica, ha dedicato l’omelia ai due bambini, parlando di come la comunità si sia trovata davanti «al mistero del male».