Corriere della Sera (Milano)

Il tocco sobrio di Luigi Secchi dalle piscine Cozzi e Caimi al Palazzo dell’Aeronautic­a

Per cinquant’anni ininterrot­ti fu il conservato­re del Piermarini di cui curò il restauro post-bellico Sono sue le più belle piscine e alcuni manifesti del razionalis­mo

- Di Chiara Vanzetto a pagina

In famiglia scherzavan­o dicendo che in realtà avesse quattro figli: il quarto era il Teatro alla Scala, a cui per decenni ha dedicato giorni e notti. «Negli anni 50 andava spesso a risolvere problemi tecnici dopo cena, portandomi con sé, bambina, ad ascoltare le prove dal retropalco», racconta la terzogenit­a Luisa, che lui chiamava Luisetta. Lui è Luigi Lorenzo Secchi , ingegnere conservato­re della Scala ininterrot­tamente dal 1932 al 1982. La sua notorietà è legata soprattutt­o alla ricostruzi­one del Piermarini in tempi record dopo i bombardame­nti del ’43. Tanto che Toscanini inaugura la sala dopo neanche tre anni di lavori, l’11 maggio 1946. «Lui era lì, ma lontate: no dalla ribalta, com’era sua abitudine: Toscanini dovette andarlo a cercare per compliment­arsi dell’acustica. Conosceva il teatro in ogni minimo dettaglio, pregi e segreti».

Ma l’ingegnere amava tutte le sue opere, che in città sono ovunque. «Nel ruolo di dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Milano — si era laureato al Politecnic­o nel 1924 — mio padre ha girato l’Europa per aggiornars­i: era poliedrico, sapeva occuparsi di tutto, dalle poltroncin­e della Scala ai piani regolatori, fino alla costruzion­e di fabbriche e dighe». Poliedrico e anticipato­re: negli anni del Ventennio già pensa a una linea metropolit­ana e a una sorta di ZTL, è contrario alla chiusura dei Navigli, progetta e fa costruire nelle zone periferich­e scuole, piscine, impianti sportivi, perché tutti devono avere le stesse opportunit­à. «Nel 1945 un industrial­e prova a corromperl­o. Inutilmenl’altro allora mette in giro la voce che era un fascista, mentre non aveva mai preso la tessera del partito».

Tanto è bastato però a una sorta di damnatio memoriae che oggi bisogna cancellare del tutto. Rivalutand­o nella giusta prospettiv­a il lavoro e lo stile di Secchi: sobria derivazion­e classica, massima attenzione al dettaglio, uso decorativo e sapiente dei materiali, eleganza formale unita a funzionali­tà moderna. Qualità che si incontrano nelle piscine comunali, di cui incoraggia la diffusione per la salute sociale: come la Romano di via Ponzio, prima in città, la Caimi, oggi Bagni Misteriosi, e soprattutt­o la Cozzi, 1934, allora la più grande piscina coperta d’Europa, di cui sarebbe auspicabil­e il ripristino del velario originale e dei raffinati spogliatoi. Qualità presenti anche nell’edilizia scolastica, dall’imponente edificio dell’elementare di piazza Leonardo da Vinci ai complessi di via Bottego, via Monte Velino e Parco Trotter. Tra gli interventi monumental­i invece l’isolato del Palazzo dell’Aeronautic­a in piazza Novelli e la Casa del Mutilato in via Freguglia, più aulici nel linguaggio per la funzione pubblica. «Aveva anche un bellissimo tratto grafico. Non a caso è mancato al tavolo da disegno». Era il 1992: stava studiando il rifaciment­o del palcosceni­co della Scala a cui, peraltro, era contrario.

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 ?? (servizio fotografic­o Piaggesi/Fotogramma) ?? Solo marmi apuani Il Palazzo dell’Aeronautic­a in piazza Novelli a Città Studi (1938-1941), tra le realizzazi­oni di Luigi Secchi
(servizio fotografic­o Piaggesi/Fotogramma) Solo marmi apuani Il Palazzo dell’Aeronautic­a in piazza Novelli a Città Studi (1938-1941), tra le realizzazi­oni di Luigi Secchi
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 ??  ?? Sobria classicità In alto, la Casa del mutilato in via Freguglia; qui sopra la piscina Caimi, oggi Bagni Misteriosi
Sobria classicità In alto, la Casa del mutilato in via Freguglia; qui sopra la piscina Caimi, oggi Bagni Misteriosi
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Rigoroso Luigi Secchi (Avenza 1899 - Milano 1992) alla Scala

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