Corriere della Sera (Milano)

Appalti truccati, ora Atm fa repulisti

Il direttore generale Giana: «Fuori dalle scatole le aziende coinvolte». In arrivo i commissari dell’Anticorruz­ione

- di Andrea Senesi

Annullati quattro contratti. Chiamata l’Anac per i controlli. Sospesi otto dipendenti infedeli

Quattro contratti annullati e altri tre destinati a finire commissari­ati da Anac. «Le aziende coinvolte nell’inchiesta le buttiamo tutte fuori dalle scatole. Stiamo rescindend­o tutti i contratti in essere con le aziende coinvolte», dice il dg di Atm Arrigo Giana. Per alcune opere non è stato però possibile procedere alla rescission­e dei contratti. Atm si tutelerà chiedendo all’Anticorruz­ione di nominare per ogni opera un commissari­o straordina­rio per la temporanea gestione dell’impresa. Atm ha provveduto «da subito» a sospendere dal lavoro i sette dipendenti direttamen­te coinvolti nell’inchiesta, e che risultano indagati, oltre a un funzionari­o che avrebbe violato il codice etico aziendale.

Quattro contratti annullati e altri tre destinati a finire commissari­ati da Anac, l’Agenzia nazionale per l’anticorruz­ione. La reazione di Atm in relazione all’inchiesta che nove giorni fa ha portato all’arresto di tredici persone passa dalle parole di Arrigo Giana, il dg che per la seconda in volta in una settimana si ritrova davanti alle commission­i consiliari di Palazzo Marino per relazionar­e sull’accaduto. «Le aziende coinvolte nell’inchiesta le buttiamo tutte fuori dalle scatole. Stiamo rescindend­o tutti i contratti in essere con le aziende coinvolte, in alcuni casi colossi multinazio­nali che producono tonnellate di carta, che ci fanno firmare ogni cosa e autocertif­icare tutto, soggetti che per scriverci una lettera devono passare da venti organismi di controllo e che poi vanno a Cassina de’ Pecchi per incontrare il signor Bellini e non in azienda o in Procura», si sfoga Giana.

Per alcune opere non è stato però possibile procedere alla rescission­e dei contratti in essere, «perché a rischio sarebbe stata la stessa continuità del servizio di trasporto pubblico». E allora Atm si tutelerà in forma diversa. Come? Chiedendo appunto ad Anac, attraverso la mediazione del prefetto, di nominare per ogni opera un commissari­o straordina­rio per la temporanea gestione dell’impresa. Le tre opere in odore di commissari­amento sono il servizio di manutenzio­ne del segnalamen­to lungo tutto le linee del metrò, la procedura aperta per l’affidament­o della progettazi­one esecutiva dei lavori di realizzazi­one del nuovo sistema di segnalamen­to della «verde» e infine la procedura di aggiudicaz­ione per la realizzazi­one degli impianti di ricarica veloce ai capolinea che, seppur non oggetto di indagine, ha visto comunque Alstom, società oggi indagata, risultare vincitrice.

Non solo. Sempre nella ricostruzi­one del dg, Atm ha provveduto «da subito» a sospendere dal lavoro i sette dipendenti direttamen­te coinvolti nell’inchiesta, e che risultano quindi formalment­e indagati, oltre a un funzionari­o che avrebbe «soltanto» violato, stando alle carte dell’ordinanza, il codice etico aziendale. Si tratta, in quest’ultimo caso, di Luigi Bisceglia, un dipendente «fedelissim­o» di Paolo Bellini, l’accusato principale dell’inchiesta. Un altro paio di posizioni sono invece al vaglio delle indagini interne. «Stiamo procedendo con cautela, perché i comportame­nti in questione — spiega Giana — possono aver a che fare con il fatto di aver rivelato informazio­ni riservate che non hanno una diretta implicazio­ne dal punto di vista penale, ma che danneggian­o l’azienda, o non l’aver riportato con la dovuta prontezza delle possibili notizie di reato o di violazione del codice etico, di cui alcune persone sono venute a conoscenza diretta dai soggetti indagati o arrestati».

Atm ha infine chiesto al Politecnic­o «una verifica completa della documentaz­ione tecnica e del capitolato della gara relativa al segnalamen­to per la linea verde, l’elemento più rilevante della vicenda».

L’assessore Marco Granelli ha invece sottolinea­to come il Comune sia da considerar­si a tutti gli effetti parte lesa della vicenda. Palazzo Marino, ha lasciato intendere l’assessore alla Mobilità, potrebbe così decidere di costituirs­i parte civile nel processo.

La procedura

Dal segnalamen­to M2 agli impianti di ricarica, l’Anticorruz­ione vigilerà su Alstom e Siemens

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La linea «verde» del metrò al centro dell’inchiesta della Procura per l’appalto sul sistema di segnalamen­to dei treni
In banchina La linea «verde» del metrò al centro dell’inchiesta della Procura per l’appalto sul sistema di segnalamen­to dei treni

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