Appalti truccati, ora Atm fa repulisti
Il direttore generale Giana: «Fuori dalle scatole le aziende coinvolte». In arrivo i commissari dell’Anticorruzione
Annullati quattro contratti. Chiamata l’Anac per i controlli. Sospesi otto dipendenti infedeli
Quattro contratti annullati e altri tre destinati a finire commissariati da Anac. «Le aziende coinvolte nell’inchiesta le buttiamo tutte fuori dalle scatole. Stiamo rescindendo tutti i contratti in essere con le aziende coinvolte», dice il dg di Atm Arrigo Giana. Per alcune opere non è stato però possibile procedere alla rescissione dei contratti. Atm si tutelerà chiedendo all’Anticorruzione di nominare per ogni opera un commissario straordinario per la temporanea gestione dell’impresa. Atm ha provveduto «da subito» a sospendere dal lavoro i sette dipendenti direttamente coinvolti nell’inchiesta, e che risultano indagati, oltre a un funzionario che avrebbe violato il codice etico aziendale.
Quattro contratti annullati e altri tre destinati a finire commissariati da Anac, l’Agenzia nazionale per l’anticorruzione. La reazione di Atm in relazione all’inchiesta che nove giorni fa ha portato all’arresto di tredici persone passa dalle parole di Arrigo Giana, il dg che per la seconda in volta in una settimana si ritrova davanti alle commissioni consiliari di Palazzo Marino per relazionare sull’accaduto. «Le aziende coinvolte nell’inchiesta le buttiamo tutte fuori dalle scatole. Stiamo rescindendo tutti i contratti in essere con le aziende coinvolte, in alcuni casi colossi multinazionali che producono tonnellate di carta, che ci fanno firmare ogni cosa e autocertificare tutto, soggetti che per scriverci una lettera devono passare da venti organismi di controllo e che poi vanno a Cassina de’ Pecchi per incontrare il signor Bellini e non in azienda o in Procura», si sfoga Giana.
Per alcune opere non è stato però possibile procedere alla rescissione dei contratti in essere, «perché a rischio sarebbe stata la stessa continuità del servizio di trasporto pubblico». E allora Atm si tutelerà in forma diversa. Come? Chiedendo appunto ad Anac, attraverso la mediazione del prefetto, di nominare per ogni opera un commissario straordinario per la temporanea gestione dell’impresa. Le tre opere in odore di commissariamento sono il servizio di manutenzione del segnalamento lungo tutto le linee del metrò, la procedura aperta per l’affidamento della progettazione esecutiva dei lavori di realizzazione del nuovo sistema di segnalamento della «verde» e infine la procedura di aggiudicazione per la realizzazione degli impianti di ricarica veloce ai capolinea che, seppur non oggetto di indagine, ha visto comunque Alstom, società oggi indagata, risultare vincitrice.
Non solo. Sempre nella ricostruzione del dg, Atm ha provveduto «da subito» a sospendere dal lavoro i sette dipendenti direttamente coinvolti nell’inchiesta, e che risultano quindi formalmente indagati, oltre a un funzionario che avrebbe «soltanto» violato, stando alle carte dell’ordinanza, il codice etico aziendale. Si tratta, in quest’ultimo caso, di Luigi Bisceglia, un dipendente «fedelissimo» di Paolo Bellini, l’accusato principale dell’inchiesta. Un altro paio di posizioni sono invece al vaglio delle indagini interne. «Stiamo procedendo con cautela, perché i comportamenti in questione — spiega Giana — possono aver a che fare con il fatto di aver rivelato informazioni riservate che non hanno una diretta implicazione dal punto di vista penale, ma che danneggiano l’azienda, o non l’aver riportato con la dovuta prontezza delle possibili notizie di reato o di violazione del codice etico, di cui alcune persone sono venute a conoscenza diretta dai soggetti indagati o arrestati».
Atm ha infine chiesto al Politecnico «una verifica completa della documentazione tecnica e del capitolato della gara relativa al segnalamento per la linea verde, l’elemento più rilevante della vicenda».
L’assessore Marco Granelli ha invece sottolineato come il Comune sia da considerarsi a tutti gli effetti parte lesa della vicenda. Palazzo Marino, ha lasciato intendere l’assessore alla Mobilità, potrebbe così decidere di costituirsi parte civile nel processo.
La procedura
Dal segnalamento M2 agli impianti di ricarica, l’Anticorruzione vigilerà su Alstom e Siemens