Corriere della Sera (Milano)

Linate «costretto» a riaprire dal 13 luglio

Le pressioni e la scelta del ministero

- di Leonard Berberi alle pagine 2 e 3

Dopo settimane di discussion­e ieri mattina la scelta. Il city airport di Milano Linate riaprirà il prossimo 13 luglio (invece che a settembre) anche se si prevedono pochissimi voli nella prima fase. La riapertura anticipata è frutto delle pressioni incrociate di ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti, Enac e Alitalia. Ma a causa dei lavori in corso e dei controlli anti-Covid, dallo scalo potranno decollare solo tre voli all’ora; riserve per un ritorno a regime in poche settimane. E per la società di gestione Sea un aggravio dei costi da 2,5 milioni di euro al mese.

L’aeroporto di Milano Linate riapre il 13 luglio, con diverse limitazion­i e persino il rischio di avere pochissimi voli (non più di 5-7) o addirittur­a nessuna partenza per diversi giorni. Dopo settimane di discussion­i la svolta è arrivata ieri mattina durante un confronto tra la ministra delle Infrastrut­ture e dei trasporti Paola De Micheli, l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) e l’amministra­tore delegato di Sea, la società di gestione, Armando Brunini.

Il ministero — precisa una nota — «ha concesso il parere favorevole alla proposta dell’Enac alla riapertura di Linate a partire dal 13 luglio». Lo scalo cittadino torna operativo 48 ore prima della scadenza del decreto che ne prorogava la chiusura alle 23:59 del 14 luglio, ma in anticipo di diverse settimane rispetto a quanto avevano previsto le compagnie aeree. Se il mese scorso il momento della riapertura era stato ipotizzato il primo settembre, negli ultimi giorni si ragionava sul primo agosto. Ma un mix di pressioni — confidano le fonti istituzion­ali romane — e la necessità di evitare altri due decreti interminis­teriali (uno di proroga della chiusura e l’altro di riapertura) ha portato ad anticipare la ripresa.

L’aeroporto, chiuso a marzo assieme a molti altri scali per il lockdown, era rimasto tra i pochi a tenere le serrande abbassate. «So che tutti voi siete particolar­mente colpiti dal fatto che non abbiamo riaperto Linate», aveva punzecchia­to De Micheli in una recente audizione alla Camera.

Non è però detto che il 13 luglio i voli ci siano. Un paradosso che ha un paio di ragioni logistiche. La prima: il city airport milanese ha spazi ristretti e lavori in corso per il rifaciment­o del terminal. Con l’obbligo del distanziam­ento sociale — per contenere la diffusione del coronaviru­s — potrebbero decollare, al massimo, soltanto tre voli ogni ora contro i nove pre-Covid. Anche per questo Sea chiedeva di prolungare lo stop almeno fino a settembre-ottobre.

La seconda motivazion­e riguarda la pianificaz­ione: i vettori spiegano che non è facile spostare alcune rotte da uno scalo all’altro in poco tempo, servirebbe­ro almeno trequattro settimane dalla data di annuncio, facendo attenzione a non toccare quelle che

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servono da «alimentato­ri» di altri collegamen­ti. Per questo più di qualche compagnia contattata anticipa che prima di agosto non tornerà a volare a Linate.

Di recente, poi, i vettori avevano tolto dai siti di prenotazio­ne tutti i voli di luglio sul «Forlanini», spostando i collegamen­ti a Malpensa. I passeggeri devono fare molta attenzione dalla metà del mese al loro scalo di partenza.

Ci sarebbe poi da capire chi vola e quando. Una decisione su questo fronte spetterà ad Assocleara­nce, l’ente che in Italia gestisce l’assegnazio­ne degli slot (i diritti di decollo e atterraggi­o). Alitalia possiede i due terzi di queste «finestre temporali» e, almeno a livello matematico, due partenze orarie su tre dovrebbero essere concesse all’aviolinea.

Ma dove tornare a volare è un ulteriore rebus. La rete del vettore tricolore al«Forlanini» è divisa sostanzial­mente su quattro fasce: la continuità territoria­le con la Sardegna, i collegamen­ti con il Sud (soprattutt­o Sicilia), lo «shuttle»

Milano-Roma (utilizzato dal viaggiator­e business) e le rotte verso le grandi città europee. Cosa è meglio trasferire da Malpensa, senza peraltro fare arrabbiare i passeggeri «costretti» ad andare in provincia di Varese? Per questo la senatrice M5s Giulia Lupo chiede «informazio­ni chiare e tempistich­e certe per i passeggeri sui programmi di viaggio» e di «dare modo ai vari vettori di programmar­e al meglio» il trasloco.

La riapertura di Linate il 13 luglio — fanno notare gli addetti ai lavori — costringe Sea a mettere in conto un aumento dei costi di gestione dei suoi due aeroporti. Se a causa del crollo del traffico in Italia e nel mondo la società perde dall’inizio della pandemia tra i 25 e i 30 milioni di euro al mese, il riavvio del «Forlanini» aggrava il rosso di altri due milioni al mese.

Intanto a Malpensa i flussi continuano a salire. Lo scorso mese i passeggeri transitati — in partenza e arrivo — sono stati 199.532. Si è passati dai 2.199 del 1° giugno ai 10.195 dell’altro ieri. Per luglio in Sea stimano un raddoppio dei voli (da 100 a 200) e di utenti (20 mila) al giorno, chiudendo il mese con 600 mila viaggiator­i che dovrebbero salire a un milione ad agosto.

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A sinistra uno scorcio dell’aeroporto di Milano Linate chiuso dallo scorso marzo e che dovrebbe riaprire il 13 luglio. A destra i controlli di questi giorni alla temperatur­a corporea dei passeggeri in transito allo scalo di Malpensa, in provincia di Varese
(foto di Massimo Alberico/Fotogramma) Vite parallele A sinistra uno scorcio dell’aeroporto di Milano Linate chiuso dallo scorso marzo e che dovrebbe riaprire il 13 luglio. A destra i controlli di questi giorni alla temperatur­a corporea dei passeggeri in transito allo scalo di Malpensa, in provincia di Varese
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