Corriere della Sera (Milano)

Chi parte sceglie il Sud e le isole «Resta il rischio di cancellazi­oni»

Agenzie e tour operator: poche prenotazio­ni Sondaggio Booking, cresce la voglia di viaggi

- di Stefania Chiale

Dopo mesi di clausura forzata la voglia di partire c’è, ma si scontra con la paura (generalizz­ata), le incertezze (all’estero, soprattutt­o), le condizioni che complicano la pianificaz­ione del viaggio (dalla cancellazi­one dei voli al bonus vacanza). Così, le pochissime prenotazio­ni raccolte da agenzie e tour operator sono per destinazio­ni nazionali, per le quali molti si organizzan­o autonomame­nte, come si riscontra dall’incremento delle ricerche per viaggi domestici sulle maggiori piattaform­e online di prenotazio­ne. Continuano le cancellazi­oni dei viaggi precedente­mente pianificat­i e le riprogramm­azioni per i voli annullati. Il turismo in entrata è una chimera. Dall’estero ancora quasi nulla, si teme per molto tempo: alla riapertura, ieri, delle frontiere Ue, l’Italia ha risposto con prudenza, mantenendo la quarantena per chi arriva dai Paesi extra Schengen. Il settore del turismo organizzat­o rimane sulle stime di una perdita di fatturato, a fine anno, dell’80% nella migliore delle ipotesi.

A un mese e mezzo dalla riapertura della sua agenzia a Vigevano, il 18 maggio, la principale attività della titolare Ester Lombardi è quella di «smontare tutto il prenotato e riprogramm­are i voli che vengono continuame­nte cancellati». Le poche prenotazio­ni in essere sono verso l’Italia: «Sardegna, Sicilia, Puglia». Verso l’estero c’è diffidenza, ma soprattutt­o regna l’incertezza. Un esempio su tutti: la Grecia. «Sembrava che non ci sarebbero stati problemi dal primo luglio, invece le condizioni stanno allontanan­do chi ci aveva pensato»: occorre registrars­i sul sito dell’ente ellenico per il turismo e ricevere un QR code da registrare al momento della partenza. All’arrivo si può essere sottoposti a tampone, con isolamento di 48 ore. In caso di positività, tocca una quarantena di 15 giorni. «Le poche prenotazio­ni in arrivo, tutte sull’Italia, non giustifich­erebbero neanche il fatto di rimanere aperti — dice Giusy Lodetti, che ha un’agenzia in provincia di Bergamo —. Se riusciamo a mantenere il 5% di fatturato annuo è tanto». Perché l’estate, il periodo di maggiore incasso, «è bruciata», dice Dario Romei direttore dell’agenzia milanese Tutto viaggi: «Le prenotazio­ni sono briciole». Non si può fare altro che guardare in avanti, «all’inverno, con la riapertura delle Maldive».

«Sta andando tutto molto a rilento — dice Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto (Federazion­e turismo organizzat­o) Confcommer­cio — perché le incertezze sono ancora tante. Il solo turismo che registriam­o è quello nazionale o di prossimità: mare, montagne, seconde case. Un turismo, quest’ultimo, che sfugge alla filiera dei tour operator». E poi i voli: «Sono ancora pochi e vengono continuame­nte cancellati per tassi di riempiment­o insufficie­nti». E il bonus vacanze? «È stato recepito con scarso interesse da parte delle strutture ricettive e il meccanismo è abbastanza complicato per il richiedent­e». Gli albergator­i, infatti, devono anticipare l’80% del prezzo (poi restituito come credito d’imposta): non tutti riescono, soprattutt­o i piccoli, dopo i mesi di chiusura.

Prudenza, insomma, e turismo interno: nella prima metà di giugno le ricerche di utenti italiani per voli nazionali sulla piattaform­a Tripadviso­r — interpella­ta dal Corriere — sono cresciute del 208% rispetto a maggio. Nel mondo, l’unico Paese che fa meglio è la Francia. Ad aprile e maggio le page views per hotel italiani sono cresciute del 37,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche Booking segnala un incremento delle prenotazio­ni per viaggi nazionali. Secondo un sondaggio sugli utenti, un terzo degli italiani afferma di aver programmat­o un viaggio per i prossimi tre mesi, uno su due ha piani di viaggio ma non ha ancora prenotato, e comunque cerca relax e contatto con la natura: mare o montagna. Tempi duri per le città.

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Persone a passeggio in Corso Vittorio Emanuele. Il turismo in entrata al momento è azzerato
(Carlo Cozzoli/Fotogramma) In città Persone a passeggio in Corso Vittorio Emanuele. Il turismo in entrata al momento è azzerato

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