Chi parte sceglie il Sud e le isole «Resta il rischio di cancellazioni»
Agenzie e tour operator: poche prenotazioni Sondaggio Booking, cresce la voglia di viaggi
Dopo mesi di clausura forzata la voglia di partire c’è, ma si scontra con la paura (generalizzata), le incertezze (all’estero, soprattutto), le condizioni che complicano la pianificazione del viaggio (dalla cancellazione dei voli al bonus vacanza). Così, le pochissime prenotazioni raccolte da agenzie e tour operator sono per destinazioni nazionali, per le quali molti si organizzano autonomamente, come si riscontra dall’incremento delle ricerche per viaggi domestici sulle maggiori piattaforme online di prenotazione. Continuano le cancellazioni dei viaggi precedentemente pianificati e le riprogrammazioni per i voli annullati. Il turismo in entrata è una chimera. Dall’estero ancora quasi nulla, si teme per molto tempo: alla riapertura, ieri, delle frontiere Ue, l’Italia ha risposto con prudenza, mantenendo la quarantena per chi arriva dai Paesi extra Schengen. Il settore del turismo organizzato rimane sulle stime di una perdita di fatturato, a fine anno, dell’80% nella migliore delle ipotesi.
A un mese e mezzo dalla riapertura della sua agenzia a Vigevano, il 18 maggio, la principale attività della titolare Ester Lombardi è quella di «smontare tutto il prenotato e riprogrammare i voli che vengono continuamente cancellati». Le poche prenotazioni in essere sono verso l’Italia: «Sardegna, Sicilia, Puglia». Verso l’estero c’è diffidenza, ma soprattutto regna l’incertezza. Un esempio su tutti: la Grecia. «Sembrava che non ci sarebbero stati problemi dal primo luglio, invece le condizioni stanno allontanando chi ci aveva pensato»: occorre registrarsi sul sito dell’ente ellenico per il turismo e ricevere un QR code da registrare al momento della partenza. All’arrivo si può essere sottoposti a tampone, con isolamento di 48 ore. In caso di positività, tocca una quarantena di 15 giorni. «Le poche prenotazioni in arrivo, tutte sull’Italia, non giustificherebbero neanche il fatto di rimanere aperti — dice Giusy Lodetti, che ha un’agenzia in provincia di Bergamo —. Se riusciamo a mantenere il 5% di fatturato annuo è tanto». Perché l’estate, il periodo di maggiore incasso, «è bruciata», dice Dario Romei direttore dell’agenzia milanese Tutto viaggi: «Le prenotazioni sono briciole». Non si può fare altro che guardare in avanti, «all’inverno, con la riapertura delle Maldive».
«Sta andando tutto molto a rilento — dice Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto (Federazione turismo organizzato) Confcommercio — perché le incertezze sono ancora tante. Il solo turismo che registriamo è quello nazionale o di prossimità: mare, montagne, seconde case. Un turismo, quest’ultimo, che sfugge alla filiera dei tour operator». E poi i voli: «Sono ancora pochi e vengono continuamente cancellati per tassi di riempimento insufficienti». E il bonus vacanze? «È stato recepito con scarso interesse da parte delle strutture ricettive e il meccanismo è abbastanza complicato per il richiedente». Gli albergatori, infatti, devono anticipare l’80% del prezzo (poi restituito come credito d’imposta): non tutti riescono, soprattutto i piccoli, dopo i mesi di chiusura.
Prudenza, insomma, e turismo interno: nella prima metà di giugno le ricerche di utenti italiani per voli nazionali sulla piattaforma Tripadvisor — interpellata dal Corriere — sono cresciute del 208% rispetto a maggio. Nel mondo, l’unico Paese che fa meglio è la Francia. Ad aprile e maggio le page views per hotel italiani sono cresciute del 37,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche Booking segnala un incremento delle prenotazioni per viaggi nazionali. Secondo un sondaggio sugli utenti, un terzo degli italiani afferma di aver programmato un viaggio per i prossimi tre mesi, uno su due ha piani di viaggio ma non ha ancora prenotato, e comunque cerca relax e contatto con la natura: mare o montagna. Tempi duri per le città.