Voli a rischio e voucher L’estate precaria in aereo
Ancora aerei cancellati per l’epidemia Istruttoria Antitrust su Alitalia e Volotea Protestano le associazioni di consumatori: caos rimborsi e call center sempre occupati
Voli cancellati «causa Covid» dopo la fine delle restrizioni, voucher al posto dei rimborsi in denaro e call center intasati: l’Antitrust avvia due istruttorie su Alitalia e Volotea.
Voli cancellati «a causa dell’emergenza Covid-19» dopo la fine delle restrizioni alla circolazione. Voucher emessi al posto dei rimborsi in denaro previsti dalla normativa europea. Difficoltà a contattare l’assistenza clienti. Sono alcune delle pratiche poco trasparenti attuate dalle compagnie e messe in evidenza dalle associazioni dei consumatori. E sulla base delle numerose segnalazioni, l’Antitrust ha deciso di avviare due procedimenti istruttori nei confronti di Alitalia e Volotea.
Per quanto riguarda Alitalia, la compagnia ha attirato le critiche dei passeggeri anche per un’altra questione: ha venduto biglietti per Linate prima di sapere la data certa di ripartenza dello scalo, trovandosi poi a dover annullare o riposizionare una parte dei voli. La società di gestione, Sea, avrebbe voluto tenere chiuso Linate per problemi di distanziamento dati dai lavori e per il poco traffico: a Malpensa volano tra gli 8mila e i 10mila passeggeri al giorno, un dato molto inferiore rispetto a prima del lockdown, quando i viaggiatori erano 120mila. A sorpresa, il ministero dei Trasporti ha deciso di riaprire Linate il 13 luglio, ma per ragioni logistiche — come la pianificazione delle rotte — non è detto che i voli partiranno da subito. Molti dei voli di luglio programmati da Alitalia sono già stati cancellati o riposizionati verso un’altra destinazione. La compagnia comunica
Indagini Pratiche commerciali scorrette, per questo abbiamo inviato un esposto al Garante
Marco Gagliardi
tramite e-mail — che il Corriere ha avuto modo di visionare — la cancellazione attribuendola «all’emergenza sanitaria Covid-19 e ai conseguenti provvedimenti di restrizione relativi agli spostamenti decisi dalle autorità nazionali ed internazionali». Per riprogrammare il viaggio bisogna contattare entro cinque giorni l’assistenza clienti, altrimenti si andrà incontro alla cancellazione del volo e all’emissione di un voucher.
«È una pratica commerciale scorretta, per questo abbiamo inviato un esposto all’Antitrust — spiega Marco Gagliardi del Movimento consumatori —. Non si può dire che i voli dopo il 3 giugno vengono annullati causa Covid-19, perché da quella data sono state rimosse le restrizioni alla circolazione». Oltre all’Antitrust, anche l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) sta avviando sanzioni a diverse compagnie per il mancato rispetto del Regolamento comunitario: per cancellazioni di voli per cause non riconducibili a Covid è previsto il rimborso del biglietto in denaro e non un voucher. Il sospetto dell’Enac e delle associazioni è che le cancellazioni dopo il 3 giugno siano state guidate da scelte commerciali e imprenditoriali dei vettori e non da veri motivi riconducibili all’emergenza. «L’imposizione del termine di cinque giorni e il call center sempre occupato vanno ad aggravare la situazione», dice Gagliardi. Altroconsumo ha ricevuto quasi 7.500 richieste di assistenza sulla tematica dei voli, di cui il 25% riguarda Alitalia. «Linate è l’aeroporto più vicino e collegato meglio — dice Maurizio Amerelli di Altroconsumo —. Per questo le tratte costano di più rispetto a Malpensa. Vendere e poi cancellare o riposizionare i voli è una scappatoia».
Nell’estate nera per i trasporti, anche i treni hanno i loro problemi. Se prima le linee regionali verso Milano erano congestionate, l’emergenza ha amplificato i disagi. «Succede che le persone vengano fatte scendere dal convoglio perché non c’è la distanza — spiega Barbara Meggetto di Legambiente —. Ora c’è il 25% dei pendolari. Bisogna trovare una soluzione prima di settembre».
I tempi Solo cinque giorni per riprogrammare il viaggio o contattare il centralino per il rimborso Maurizio Amerelli