Utenti record, corse lunghe Le app in bilico dopo il Tar: non fermate i monopattini
Da Helbiz a Wind a Bit, noleggi in crescita negli orari d’ufficio
La speranza delle cinque aziende di monopattini elettrici in sharing già attive a Milano è che il Comune, in attesa di approfondire la sentenza con cui il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso di Lime (esclusa dal bando pubblico), continui a lasciarle operare. In virtù di tre principi: evitare un nuovo stop alle false partenze che hanno costellato l’uso di questi mezzi dal 2018 a oggi; garantire un servizio sempre più apprezzato dai cittadini; potenziarlo, coerentemente all’attenzione di Milano verso la micro-mobilità e alle necessità post-Covid.
Oltre ai tre operatori autorizzati in dicembre dal Comune (Helbiz, Bit e Wind), a maggio sono state integrate altre aziende, due di queste (Bird e Dott) già operative da fine maggio. Per un tetto massimo di 6mila mezzi: 750 a operatore. La Giunta si è rivolta all’Avvocatura di Stato per valutare le conseguenze della sentenza su un servizio che, nonostante l’assenza di turisti, ha sempre più presa a Milano. Wind Mobility ha raddoppiato gli utilizzi a partire dalla Fase 2. A metà marzo la società aveva sospeso, causa Covid, il servizio inaugurato il 20 febbraio: «Abbiamo registrato oltre il doppio di utilizzi dalla ripartenza del 20 maggio», dice l’expansion manager Saverio Galardi. Che osserva anche un cambio di approccio al mezzo: «L’uso medio in termini di minutaggio è aumentato di oltre il 20% e sta riscuotendo molto favore la nostra presenza in un’area più ampia rispetto agli altri operatori (a Lambrate, Città Studi fino a Forlanini, in viale Zara e viale Monza)». Segnale che il mezzo oggi viene scelto «non solo per micro spostamenti, ma anche per spostamenti più importanti, in alternativa alla metropolitana. Ci ha lasciati stupiti la sentenza del Tar: speravamo, dopo tante vicissitudini legali, che si potesse pensare al servizio ai cittadini e concentrarsi fidi nalmente su questo».
Helbiz, unica azienda a tenere i monopattini in strada durante il lockdown, a giugno ha registrato 110.400 corse, con un incremento rispetto a febbraio del 53,3%. Grazie anche a un’ampia revisione della strategia delle pose e alle novità in materia di mobilità dolce introdotte dall’amministrazione: dalla mappa del traffico, si osserva quanto la dibattuta ciclabile VeneziaBuenos Aires abbia attirato i monopattini. Con la ripartenza e la mancanza di turisti, l’uso del mezzo, diventato un’alternativa quotidiana per i cittadini, è cambiato. «Prima, l’utilizzo della flotta cresceva nelle ore serali del sabato e nella domenica — spiega il direttore operativo di Bit Michele Francione —. Adesso, in concomitanza alle esigenze lavoro, nelle fasce 7-9, 12-14 e 18-20». L’auspicio è che «il Comune lasci le piattaforme operare in attesa di un altro eventuale bando».
Per Andrea Giaretta, general manager di Dott, «come ha dimostrato il Comune in questi mesi, occorre andare verso un graduale innalzamento del tetto di aziende operative». La priorità è evitare il blocco del servizio, anche per «gli ivestimenti fatti in termini di flotta, infrastrutture e personale». Dal 25 maggio, «la nostra crescita è stata continua, con più di mille corse al giorno». Anche Bird, che ha ricevuto il via libera con la Fase 2, ha «già raggiunto diverse migliaia di utenti», dice Giulio Del Balzo, responsabile relazioni istituzionali. «Il servizio è oggi più che mai importante a Milano sia nel post Covid (per dare un’alternativa di mobilità ai cittadini) sia per l’investimento dell’amministrazione nella sicurezza di chi sceglie la micro-mobilità».
La Lega ha presentato un’interrogazione in cui chiede, tra le altre cose, al sindaco Sala e all’assessore alla Mobilità Granelli «se non sia stata valutata l’opportunità di portare il tetto massimo a 8mila mezzi, mantenendo i 750 per operatore, cosa che avrebbe potuto esaurire completamente la graduatoria».
La decisione
Gara pubblica bocciata dai giudici: la giunta valuta la sospensione del servizio in sharing