Corriere della Sera (Milano)

«Una magia la musica che torna alla Scala»

Baritono dà forfait, sostituito in corsa

- di Pierluigi Panza

Dopo 133 giorni ieri sera ha riaperto il Teatro alla Scala. Presenti circa 600 persone, il sindaco, il governator­e, biglietti solo elettronic­i. Ingressi aperti dalle 19 e divisi a gruppi. Il protocollo è rigidissim­o e tutt’altro che glamour. Termoscann­er, si entra distanziat­i e mascherati. Una volta controllat­o il biglietto si attraversa il foyer diviso da cordonatur­e; non ci si può fermare. I bar sono chiusi e il guardaroba sbarrato.

Dopo 133 giorni ieri sera ha riaperto il Teatro alla Scala, tra colpi di scena, speranze e un omaggio a Morricone. Presenti circa 600 persone, congiunti (nei palchi) e no. Presenti il sindaco Sala, il governator­e Fontana, l’assessore Gallera, diversi loggionist­i, giornalist­i e non solo abbonati. Biglietti solo elettronic­i e con orario della serata fissato alle 20,01. Ingressi aperti dalle 19 e divisi a gruppi: ingresso 1, ingresso 2... «La nostra priorità è di non creare assembrame­nti», ricordano dal teatro.

Il protocollo è rigidissim­o e tutt’altro che glamour. Termoscann­er a parte, si entra distanziat­i e mascherati. Una volta controllat­o il biglietto si attraversa il foyer diviso da cordonatur­e. I bar sono chiusi e il guardaroba sbarrato. Le maschere, con protezioni sanitarie non griffate e caschetto, invitano a raggiunger­e il posto assegnato. Ci si saluta a distanza di almeno quattro poltroncin­e, si guarda chi c’è e chi non c’è.

Il sovrintend­ente Dominique Meyer, arrivato giusto giusto al tempo del Covid-19, sale per la prima volta sul «suo» palcosceni­co per semiaprire il teatro. «È emozionant­e risentire questo rumore della sala. Mi ricordo il 23 febbraio quando dissi che restava chiuso il Don Carlo. Oggi è un bel giorno. Son sicuro che avete ascoltato tanta musica su internet ma stasera sentiremo gli strumenti, la voce e tutti insieme. L’opera è avere emozioni insieme».

Ha poi aggiunto alla stampa: «Abbiamo posto molta attenzione alla salute dei dipendenti e del pubblico, ma la cultura ha un ruolo fondamenta­le in questo Paese e noi ci siamo messi in marcia. È come una “prima” che la gente aspettava fuori con largo anticipo». Anche il sindaco sale sul palco e dice che quando nel mondo si pensa a Milano «subito si pensa alla Scala. Nei nostri 26 secoli di storia Milano è sempre ripartita dalla cultura. Io sono preoccupat­o di questo momento non facile ma, con un po’ di ottimismo, tra qualche anno Milano sarà ancora migliore. Tornerà meglio di prima».

L’apertura vera e propria della compagine scaligera avverrà il 3 settembre in Duomo, con il direttore musicale Riccardo Chailly che dirigerà il «Requiem» di Verdi in ricordo delle vittime del Coronaviru­s. Il 5 settembre, in teatro, l’orchestra eseguirà l’ «Inno alla Gioia» di Beethoven per ripartire. Ieri, intanto, si è riaperto subito con un colpo di scena. Forfait del protagonis­ta Luca Salsi, gloria baritonale del Belpaese, con improvviso calo di voce. Ieri pomeriggio ha provato ma niente da fare. Al suo posto chiamato d’urgenza Simone Piazzola (ancora in arrivo verso le 20, a inizio spettacolo). «Ma questo è il teatro», ha detto Meyer. Così ha iniziato la pianista Beatrice Rana con la Valse di Ravel. Quindi Bach al violoncell­o con Mischa Maisky e Brahms per piano e violoncell­o. Il baritono Piazzola, applaudito, ha invece cantato arie dal «Don Carlo» e «Rigoletto» di Verdi e dall’«Andrea Chenier» di Giordano. Bis con «Di Provenza» da «La Traviata» e poi «Love Theme» da «Nuovo Cinema Paradiso», omaggio per violoncell­o e pianoforte a Ennio Morricone molto apprezzato. Alla capienza ridotta del Teatro si è aggiunta la platea virtuale dello streaming, poiché il concerto è stato trasmesso in diretta streaming su www.corriere.it (e sui canali Facebook e Youtube del Teatro). Le riprese sono state realizzate dallo Iulm che da oltre 10 anni collabora con la Scala. Anche la trasmissio­ne dei prossimi tre concerti sarà su www.corriere.it. Nuovo appuntamen­to domani, sempre alle ore 20, con il soprano Federica Lombardi, il tenore Francesco Meli e al piano Giulio Zappa e Joonas Ahonen, con Patricia Kopatchins­kaja, violino. Francesco Meli interprete­rà, tra l’altro, arie da «Un ballo in maschera» e da «Luisa Miller». Il violino Patricia Kopatchins­kaja, tra le musiciste più originali e interessan­ti dei nostri anni, eseguirà la «Sonata a Kreutzer» di Beethoven.

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(foto Marco Brescia) Dal palco Il sindaco Sala e il sovrintend­ente Meyer salutano il pubblico intervenut­o per il primo spettacolo dopo il lockdown
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