Abbattuta la torre Al suo posto una piscina
Abbattuta la torre dell’acquedotto simbolo del «boom». Maran: «La zona sta cambiando»
La rinascita del quartiere Adriano crescerà sulle ceneri di uno dei suoi simboli. Abbattuta ieri la torre dell’acqua, una cartolina dall’Italia del boom economico, una delle ultime tracce del passato industriale del quartiere. «Lascerà spazio a una piscina comunale».
Il «fungo» crolla in un attimo. L’esplosione lo trancia alla base. Quando arriva il boato, la torre sta già collassando. Il disco si abbatte a terra e va in pezzi. La scommessa di rinascita del quartiere Adriano crescerà sulle ceneri di uno dei suoi simboli. La torre dell’acqua era una cartolina dall’Italia del boom economico, una delle ultime tracce del passato industriale del quartiere. Costruito negli anni Sessanta, l’«Ufo» (altro soprannome che i residenti avevano affibbiato alla struttura) garantiva le forniture agli enormi stabilimenti della Magneti Marelli che dominavano questo quadrante di periferia nord.
Con la sua altezza, era diventato nel tempo un punto di riferimento. Un po’ come il «matitone», il bussolotto in cemento armato che doveva proteggere gli operai dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, che a pochi passi di distanza invece resiste.
Il «fungo» era in disuso da decenni, e impossibile da recuperare: troppo alti i costi per salvarlo dall’abbattimento. Il suo sacrificio è il prezzo per dare semaforo verde a un pezzo importante dei progetti di rilancio della zona. «Lascerà spazio a una piscina comunale», spiega l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran.
In via Gassman ci sarà infatti un impianto sportivo con due vasche (una da 25 metri e sei corsie, la seconda più piccola) e un’area verde con funzione di solarium, per un totale di 4 milioni di euro di investimento. La piscina rientra nella variante sul cosiddetto «ambito A», in via di realizzazione da parte dell’operatore privato Adriano 81, che comprende residenze e attività commerciali.
Nel frattempo, a fatica, i piani di riqualificazione del quartiere a ridosso di Sesto San Giovanni stanno provando a rimettersi in moto, dopo un calvario durato anni, tra fallimenti, occupazioni abusive, tentativi di rilancio, problemi di risorse, lungaggini burocratiche, a cui s’è aggiunto infine il recente stop causato dall’emergenza sanitaria. «Al quartiere Adriano è continuo tempo di cambiamenti. La tranvia, la scuola, il parco, la nuova Rsa, tutti progetti in corso», segnala l’assessore Maran provando a fare un punto della situazione dopo il lockdown. L’elettrodotto aereo che attraversava il quartiere è stato interrato. Sono state completate le bonifiche sulla seconda parte del parco. E si sta lavorando sull’ex residenza per anziani, sui terreni dove sorgerà la scuola media, così come al prolungamento dei binari della linea della metrotranvia 7.
Non tutti sono però soddisfatti del ritmo con cui procedono i cantieri. «Oggi è stata abbattuta l’ex torre piezometrica che da decenni era simbolo di questa zona. L’assessore Maran si vanta per questo intervento e parla di tempo di cambiamenti — commenta l’eurodeputata leghista Silvia Sardone — quando, invece, i ritardi nei lavori sono ormai una costante cronica. Il quartiere aspetta la piscina da dieci anni».