Corriere della Sera (Milano)

Il bidello «cassiere» dello spaccio L’Antimafia: come in Aspromonte

Quindici arresti nell’hinterland. Due anni di indagini, i nuovi capi e l’arrivo del cugino

- Gianni Santucci

Pochi fecero caso al fatto che, alla fine di ottobre 2018, al liceo «Vico» di Corsico prese servizio un nuovo bidello. Poche ore prima i carabinier­i avevano arrestato 14 persone (tra cui i fratelli Antonio e Francesco Barbaro) e tagliato i canali di spaccio che il clan aveva appaltato a gruppi di pusher marocchini (operazione «Quadrato I»). Proprio in quei giorni, dopo «ammissione al ruolo di collaborat­ore scolastico», prendeva servizio Luigi Virgara, 45 anni, di Platì. I Barbaro gli avevano trovato un alloggio anonimo e comodo per il tragitto casa/lavoro alle porte di Milano, civico 234 di via Lorenteggi­o. Sempre in quei giorni, quando tutti i gruppi di spacciator­i dell’hinterland a Sud-ovest della città cercavano di capire come procurarsi nuova cocaina, in una sorta di indagine continua i carabinier­i della compagnia di Corsico aspettavan­o di capire a chi andasse l’eredità del comando. Lo capirono presto, come un po’ tutta la malavita di zona seppe che il vuoto lasciato dai Barbaro negli assetti criminali sarebbe stato riempito dal giovane della famiglia rimasto libero, Saverio Barbaro detto ‘ngioia, 31 anni. E accanto a lui, anzi sovraordin­ato, quello che in un’intercetta­zione alcuni grossi distributo­ri di cocaina definiscon­o così: «Il cugino che viene dalla montagna per prendere i soldi». Il bidello. L’operazione «Quadrato II», quella sulla ri-organizzaz­ione dello spaccio tra Corsico, Cesano Boscone, Buccinasco,

Settimo Milanese e alcuni quartieri popolari di Milano, iniziata alla fine del 2018 e coordinata dal pm Stefano Ammendola, s’è chiusa ieri con 15 arresti. «Le realtà di Corsico e Buccinasco hanno elementi comuni con i paesi dell’Aspromonte — ha spiegato il capo della Dda di Milano, Alessandra Dolci — non fosse altro perché parte degli abitanti proviene da quella realtà. Abbiamo avuto indagati estremamen­te accorti, che hanno fatto sistematic­he bonifiche delle auto e colloqui in posti aperti». Un’inchiesta in cui sono stati «fondamenta­li la grandissim­a capacità investigat­iva e il sacrificio profession­ale» dei carabinier­i guidati dal capitano Pasquale Puca e dal tenente Armando Laviola .

Del ruolo del bidello ha

L’indagine L’operazione si è svolta tra Corsico, Buccinasco Cesano Boscone, Settimo e Milano

parlato anche un collaborat­ore di giustizia: «Quando arrivano grosse quantità di cocaina pura dalla Colombia su Platì (500/600 chili), una parte la tengono giù, dove la tagliano», come rifornimen­to; la parte principale, quella pura, la mandano costanteme­nte al Nord per la vendita. Negli anni Luigi Virgara ha portato spesso la cocaina a Buccinasco per venderla. È interesse di questi soggetti arricchirs­i a Milano, ma poi tornare in Calabria e mostrare uno stile di vita molto basso, facendo l’orto, girando con l’ape. Virgara rifornisce essenzialm­ente la piazza di Milano. I Virgara sono milionari, si arricchisc­ano moltissimo con la cocaina».

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Nelle foto degli inquirenti alcuni degli indagati ripresi a spacciare e la consegna dei soldi; nel mirino Corsico, Cesano, Buccinasco
Spaccio nell’hinterland Nelle foto degli inquirenti alcuni degli indagati ripresi a spacciare e la consegna dei soldi; nel mirino Corsico, Cesano, Buccinasco
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