Corriere della Sera (Milano)

Caso Montanelli

Statua da trasferire

- Gregorio Praderio

Non voglio tornare sulla questione Montanelli stupratore/colonialis­ta/fascista bensì attirare l’attenzione su due altri aspetti: il nome dei Giardini Pubblici e la qualità della statua.

I Giardini Pubblici di Milano, realizzati alla fine del ‘700 sul modello del «giardino alla francese», sono probabilme­nte i primi giardini d’Europa espressame­nte realizzati per uso pubblico: servivano da passeggiat­a dalla cerchia dei Navigli fino ai Bastioni. Ma tant’è, quello che è importante è che il nome che ha avuto per più di due secoli non è affatto banale, ma anzi ne indica una sua importante peculiarit­à, che si è persa intitoland­oli a Montanelli. C’è chi dice che la statua è bella. Io la trovo orrenda, fuori contesto e andrebbe allontanat­a per motivi estetici.

Ma il povero Montanelli subì nei pressi un vile attentato terrorista, e quindi come si fa a togliergli la statua? Ricordo però che anche altri giornalist­i subirono attentati (si pensi a Tobagi). In breve credo che la lapide sul vile attentato a Montanelli sia la maniera giusta di commemorar­lo. E che i Giardini Pubblici dovrebbero tornare allo storico e glorioso nome originario.

Credo infine che la statua andrebbe trasportat­a al Cimitero Monumental­e, al Famedio. Anche Montanelli forse preferireb­be così.

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