Tutor a casa per i bimbi in difficoltà
Mission Bambini, cinque attività pianificate per seguire i minori in condizioni disagiate: «Il Covid ha scavato ancor più le distanze»
Gli educatori di Mission Bambini, la onlus milanese nata nel 2000 con l’obiettivo di sostenere l’infanzia in difficoltà, hanno riavviato le attività a domicilio e all’aperto per le famiglie che non possono permettersi l’iscrizione a un centro estivo. I minori seguiti in città sono 190.
La fase più acuta dell’emergenza è passata e le città si sono risvegliate, ma la crisi sanitaria ed economica legata al coronavirus ha reso ancora più profondo il fossato che allontana i bambini in povertà materiale ed educativa dagli altri, le loro famiglie dal resto della società. Fuori da un contesto socio-educativo dall’inizio della pandemia, l’estate non rappresenta che un ulteriore lungo periodo di isolamento per tanti bambini.
A loro si rivolge Mission Bambini, la onlus milanese nata nel 2000 con l’obiettivo di sostenere l’infanzia in difficoltà in Italia e nei Paesi più poveri. Alle attività di sostegno, come l’«educativa digitale», già cominciate durante i mesi più bui della pandemia nei confronti di famiglie in condizioni disagiate, sono state riavviate le attività di educazione a domicilio e all’aperto. Che offrono di fatto socialità, gioco, sport di un centro estivo a chi un centro estivo non può permetterselo.
Grazie a team di educatori con differenti competenze, sono cinque le attività pianificate fino a fine 2020 per supportare 914 famiglie in Italia con bambini da 0 a 6 anni che vivono in contesti di degrado economico ed educativo (solo a Milano sono coinvolti 190 minori): educatori a domicilio per tutta la famiglia, attività organizzate all’aperto per i bambini, fornitura di beni di prima necessità, educativa e sostegno digitale, consulenza psico-pedagogica telefonica e mediante sportelli di ascolto.
Gli educatori domiciliari sono presenti due volte alla settimana a casa delle famiglie per garantire l’accompagnamento educativo dei bambini e monitorare la loro condizione di salute fisica e psicologica. Nel rispetto delle regole anti-contagio, è ricominciata anche l’attività all’aperto: i bambini, suddivisi in piccoli gruppi e accompagnati da un educatore, possono svolgere ogni giorno sport e giochi all’esterno. Tenendo a mente le medesime regole messe in campo per la riapertura dei centri estivi: sanificazione delle aree, uso di materiali monouso per i laboratori, visione e allestimento degli spazi, aumento del numero di educatori richiesto.
«L’attuale emergenza — dice Sara Modena, direttore generale di Mission Bambini — ha acuito le disuguaglianze sociali in contesti di povertà materiale già in grande difficoltà, aumentando il rischio di creare danni indelebili nei bambini che vivono anche una condizione di povertà educativa, sinonimo di emarginazione sociale, carenza di cultura e di valori». L’organizzazione no profit nata su iniziativa dell’imprenditore e ingegnere Goffredo Modena, che in 20 anni di attività ha aiutato 1,4 milioni di bambini grazie a oltre 1.600 progetti in Italia e in altri 74 Paesi del mondo, «interviene in questi contesti difficili per far uscire dall’abbandono e dalla discriminazione i bambini, che saranno la futura generazione di adulti».
Iniziata nel mese di marzo con l’avvio del lockdown, continua l’educativa digitale rivolta alle famiglie e ai loro bambini, potenziata dall’invio di dispositivi per la didattica a distanza. In totale, sono state coinvolte 452 famiglie in diverse città d’Italia in un percorso di «accompagnamento digitale» da parte di un tutor, che propone laboratori per genitori e bambini.
Prosegue anche la distribuzione, iniziata a giugno, di beni di prima necessità alle famiglie, che nei mesi scorsi hanno affrontato un netto peggioramento della situazione economica: in particolare prodotti per l’igiene, come pannolini, e prodotti alimentari specifici, come latte in polvere e omogeneizzati.