Linate prepara il decollo Ma la data è un rebus
Prevista per il 13 luglio. L’incertezza frena le compagnie
Un mix di tecnici e cantieri. Da un lato, i preparativi per la riapertura prevista il 13 luglio dopo un lungo stop. Ma manca ancora l’autorizzazione ufficiale.
La doppia Linate questi giorni è un mix di tecnici e cantieri. Da un lato ci sono i preparativi per la riapertura prevista il 13 luglio dopo un lungo stop. Dall’altro i lavori per il restyling del terminal, con il Corpo F che — si perdoni il gioco di parole — prende corpo e forma, all’esterno è quasi terminato, mentre all’interno è a buon punto. Tanto che si possono scorgere i dettagli e alcuni degli elementi caratteristici. Il piano terra, per esempio, con i cavi che spuntano dal pavimento e che serviranno a dare «vita» ai banconi dell’imbarco. Il primo piano con il soffitto più alto per accogliere meglio l’area shopping. Il secondo piano con le ampie vetrate e la vista che si perde dove inizia la pista che sarà destinata all’area ristorazione e alle salette vip.
Di fianco si lavora per essere pronti alla scadenza imminente, il 13 luglio, giorno fissato dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per la riapertura. Una ripresa non ancora ufficializzata, a dire il vero, cosa che complica e non poco le operazioni: fino a ieri sera né Sea, la società che gestisce Linate (e Malpensa), né le compagnie aeree che al city
airport di solito volano avevano ricevuto una comunicazione formale da parte dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), stando a quanto apprende il Corriere.
Il decreto del 12 giugno stabilisce che l’Enac «può sulla base delle ulteriori esigenze di trasporto, previo parere conforme del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, modificare e integrare l’elenco» degli aeroporti da far riaprire. Ma quella lista fino a ieri sera restava ferma a quella di quasi un mese fa. La riapertura annunciata a mezzo comunicato stampa, insomma, per ora resta su carta. Secondo una fonte istituzionale romana non è escluso che la ripresa scatti in automatico il 15 luglio, quando il decreto non ha più efficacia.
Per quanto riguarda la gestione dei flussi i passeggeri entreranno al «Forlanini» attraverso due porte: la 3 alle Partenze e, subito sotto, la 7 agli Arrivi. Saranno subito «analizzati» dai termoscanner per verificare la temperatura corporea. Qualche intervento è stato fatto ai varchi di sicurezza — dove saranno attivi 5 metal detector contro i 7 abituali (perché c’è pur sempre un cantiere di lavoro) — per evitare gli assembramenti, mentre sui pavimenti e sulle pareti le diverse scritte ricorderanno di mantenere il distanziamento sociale e di indossare le mascherine.
Proprio il distanziamento è uno dei nodi di Linate: i lavori per il restyling e le regole sanitarie imposte contro la diffusione del Covid-19 riducono gli spazi e di conseguenza la funzionalità: si passerà così da 18 a 6 movimenti orari (tra decolli e atterraggi). Si dovrà limare anche l’«affollamento» che attualmente fissa un massimo di 3.800 passeggeri in partenza e 4.400 in arrivo ogni sessanta minuti.
Sulla distribuzione degli slot si sta ancora lavorando, con la supervisione di Assoclearance: avendo Alitalia i due terzi dei diritti di decollo e atterraggio è plausibile che al vettore tricolore spettino due partenze su tre ogni ora.
Più a Nord, Malpensa continua la sua lenta risalita: nella prima settimana di luglio ci sono stati 1.933 voli passeggeri (una media giornaliera di 276 tra arrivi e partenze) e 146.845 passeggeri (21 mila al dì). Da segnalare che sono più quelli che partono (55%) di quelli che arrivano (45%). È pur sempre estate.