«Campus sorvegliato E pronto un piano B»
La rettrice: ripartiamo in sicurezza
«Controlliamo le presenze in ogni edificio, sappiamo chi entra e dove si trova. Il nostro campus è sicuro e monitorato: siamo pronti». La rettrice dell’università Bicocca, Giovanna Iannantuoni, illustra il piano per la ripartenza dell’ateneo. Che comprende procedure per il distanziamento ma anche bonus per connessioni web e acquisto di pc. Mercoledì 15 via libera per le biblioteche, poi torneranno in aula i corsi master e gli esami. Ma l’ateneo ha anche un piano B, legato all’andamento dei contagi. «In caso di necessità possiamo trasferire tutto in remoto».
Un campus «sorvegliato e sicuro»: «Controlliamo le presenze di ogni edificio, sappiamo chi entra e dove si trova». Misurazione della temperatura all’ingresso, mascherina, gel. E distanziamento. «Riprendono le lezioni in aula ma a rotazione. Tutte però saranno in streaming, e per tutti, perché daremo ai nostri studenti una chiavetta internet e le matricole avranno un bonus per pc o tablet». Così riparte l’università Bicocca. Già mercoledì 15 il via libera per le biblioteche. Poi tornano in aula i corsi master e gli esami. «Siamo pronti», assicura la rettrice, Giovanna Iannantuoni. E presenta il programma per il rientro, «preparato già dalla fine di febbraio, compreso un piano B in caso di un nuovo lockdown».
Come riaprirà l’università a settembre?
«La ripartenza sarà graduale e l’organizzazione flessibile, per essere pronti anche a chiudere ancora. A marzo eravamo in università in cento, su 40 mila, oggi siamo in 700 e allarghiamo ancora, con tutti i controlli necessari, che abbiamo già avviato. Ci siamo mossi quando è iniziata l’emergenza. Alla fine di febbraio abbiamo comprato 160 mila mascherine. Si è dato subito il via allo smart working per l’80% dei dipendenti e i risultati si sono visti: abbiamo proposto il test sierologico a docenti e lavoratori dell’ateneo e la percentuale dei positivi è molto bassa. E si è lavorato senza perdere tempo al piano delle presenze e sui controlli. Il campus è sempre sorvegliato».
Come?
«Monitoriamo gli ingressi in ogni edificio, lo stiamo facendo dal 3 marzo. I docenti che vengono in ateneo si prenotano in base al numero dei posti disponibili, e la mattina prima di arrivare confermano la presenza e comunicano anche la temperatura. Così sappiamo chi è in università e dove. Anche per poter ricostruire movimenti e contatti in caso di contagi».
Per gli studenti che cosa cambierà?
«L’università riapre ma ci sarà un limite sulle presenze, non più del 30 o 40%. La scelta è di dare la precedenza alle matricole, che saranno in aula a rotazione, una settimana al mese. Tutte le lezioni però saranno in streaming. E anche i nostri 1.800 laboratori sono informatizzati, si potrà lavorare da casa come dalla postazione in università. Così l’ateneo garantisce anche ai fuorisede e agli studenti internazionali la possibilità di seguire comunque i corsi».
E in caso di una nuova emergenza?
«Possiamo trasferire tutto in remoto. Abbiamo le migliori tecnologie e anche nuove competenze: sulla didattica a distanza abbiamo avviato quattro progetti di ricerca e un programma di formazione per i docenti. Bicocca poi ha impegnato risorse per dare a tutti gli universitari gli strumenti necessari».
Quali aiuti avete previsto?
«I nostri 34 mila studenti riceveranno una chiavetta da 60 giga al mese, alle matricole anche un bonus di cento euro per l’acquisto di un pc o tablet. E questo si aggiunge a un contributo, fino a 500 euro, per i fuorisede che durante la pandemia hanno affrontato costi extra, dall’affitto ai treni. Per l’ateneo è un piano da 8,5 milioni».
Due mesi al via. Intanto riaprite le biblioteche.
«Da mercoledì 15. Con prenotazione sull’app dell’università. Poi torneranno nel campus gli studenti dei corsi master, perché i numeri sono contenuti. E inizieremo con i primi esami scritti in presenza. Sulle lauree non è stato deciso, per il rischio assembramenti».
A settembre c’è anche la prova dei test d’ingresso. Come si svolgeranno?
«Quello per Formazione primaria, con tanti iscritti, dobbiamo spostarlo negli spazi della Fiera di Novegro, con trasferimenti in navetta. Quello di Medicina sarà qui, perché quest’anno si svolgerà in più università. Adesso come tutti gli atenei aspettiamo i dati sulle iscrizioni, che aprono a metà luglio. I segnali sono buoni: per il dottorato abbiamo 1.700 domande per 105 posti».
Lezioni
Limiti alle presenze Non più del 30 o 40% e matricole agevolate: in aula una settimana al mese a rotazione
Il campus
È sicuro, monitoriamo gli accessi in ogni edificio, sappiamo chi entra e dove si trova
Tutti i corsi saranno (anche) in streaming Fondi ai ragazzi per connettersi al web