Corriere della Sera (Milano)

Accolti e respinti Le vacanze a due facce da «reduci» del Covid

I codognesi respinti nelle località di vacanza

- di Francesco Gastaldi

Gli amici che, quando hanno esibito i documenti, sono stati respinti dall’agriturism­o toscano. La ragazza che non ha potuto regalare un weekend in Romagna al fidanzato, il b&b siciliano «tutto esaurito». È quanto si sentono rispondere tanti cittadini di Codogno che vogliono prenotare una vacanza: «Ci trattano da appestati».

Abbiamo deciso di fare un tour in Italia per aiutare il turismo del nostro Paese. In Abruzzo ci hanno annullato la prenotazio­ne con scuse poco plausibili. Ma a Jesolo ci hanno trattato da eroi

Dario Migliorini e Lara Nicolini

Mia figlia voleva regalare al suo fidanzato qualche giorno in Romagna. L’hanno trattata come una appestata Danilo Traversoni

Il titolare di un b&b toscano appena ha visto i nostri documenti ha annullato la prenotazio­ne: umiliante Davide Passerini

LODI «Mi spiace, ma non abbiamo più un posto libero. Provate più avanti». La scusa del tutto esaurito è spesso usata albergator­i per rifiutare clienti non graditi. E in queste settimane molti codognesi se la sono sentita ripetere mentre cercavano di prenotare le vacanze. «Ora, non due mesi fa — obietta il sindaco della cittadina, Francesco Passerini — come se la nomea del primo focolaio di Coronaviru­s ci sia rimasta attaccata addosso». La «zona rossa» è un ricordo, la curva dei contagi si è azzerata e in ospedale da tempo non ci sono malati di Covid-19. Eppure la Bassa Lodigiana ancora richiama la paura del virus. Molti sono albergator­i. Le storie sono tante e attraversa­no l’Italia: Toscana, Abruzzo, Sicilia, Romagna, Liguria. Ne abbiamo raccolte quattro.

Davide Passerini, avvocato codognese e sindaco a Fombio si sente «triste e umiliato». Aveva progettato un weekend in un agriturism­o toscano; si è sentito rispondere picche una volta che i titolari avevano controllat­o la provenienz­a del gruppo. «Il nostro contatto in Toscana era avvilito — spiega Passerini —. Aveva trovato il posto, ma il proprietar­io ci ha ripensato quando ha visto i documenti, era terrorizza­to dall’idea di convivere con chi proveniva dalla zona in cui si era propagato il virus. Eppure da due mesi da noi non ci sono casi». Passerini non vuole fare il nome: «Non sarebbe giusto, sui social finirebber­o in pasto ai leoni, ma è solo gente che ha paura». Una 28enne di Codogno si è vista respingere da tre hotel di Riccione con modi molto meno urbani. A raccontare la vicenda è il padre Danilo Traversoni: «Mia figlia Ambra voleva fare un regalo al suo ragazzo organizzan­do una vacanza sulla Riviera Romagnola: ha chiamato tre alberghi, tutti l’hanno respinta: “Codogno? Non c’è posto”. È vergognoso, non siamo appestati. Alla fine ha ripiegato sulle Marche”. Un’altra residente, che vuole restare anonima, ha avuto problemi in Sicilia: «Volevo tornare a

Marsala, ho contattato tre b&b. “Quelli della zona rossa? Ci spiace ma non abbiamo posto”, le risposte in fotocopia».

Lieto fine invece per Dario Migliorini e la sua fidanzata Lara Nicolini, lei infermiera all’ospedale e per mesi in prima linea contro il Covid. Volevano

fare un tour in Italia «per aiutare il turismo del nostro paese». Hanno prenotato in Abruzzo tramite un sito specializz­ato e ricevuto conferma. «Qualche giorno dopo ci ha chiamato la struttura scusandosi perché nel frattempo i posti erano esauriti. Abbiamo segnalato la cosa alla piattaform­a. Nulla di esplicito ma il sospetto resta». È stato l’unico intoppo per la coppia, che si sta godendo la vacanza in Italia. «A Jesolo ci hanno accolto come eroi — racconta Dario — e fatto compliment­i alla mia fidanzata per il suo impegno con i malati. Alla fine gli ignoranti, per fortuna, sono solo una minoranza».

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La coppia Dario Migliorini e Lara Nicolini: «La prenotazio­ne in Abruzzo è stata annullata, ma a Jesolo ci hanno trattato da eroi»
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