«Tasse, restituite 4,8 milioni agli studenti»
La sentenza: dovrà restituire 4,8 milioni di euro agli studenti. Il rettore Svelto: non commento
PAVIA Le tasse sono troppo alte, gli studenti vincono la battaglia contro l’Università di Pavia che sarà costretta a restituire 4,8 milioni di euro. È quanto stabilito dal Tar della Lombardia in merito al ricorso presentato dal Coordinamento per il diritto allo Studio-UdU (Unione degli universitari) di Pavia. «Ci siamo accorti che le tasse chieste erano fuori legge — spiega Simone Agutoli di Udu Pavia —. Una tassazione che raggiungeva il 24% dei fondi stanziati dallo Stato verso gli atenei, quando il limite è del 20%».
Studiare costa caro: in quasi il 50% delle università italiane le tasse sono oltre il limite; al Nord si supera più frequentemente il 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario, mettendo in difficoltà le famiglie e gli studenti. «La decisione — affermano i membri del coordinamento pavese — rappresenta un’importantissima vittoria per l’Unione degli universitari in quanto dimostra come, da anni, la maggior parte delle università abbia adottato una tassazione studentesca non a norma. Inoltre, il Tar ha confermato che non è possibile scorporare le tasse pagate dai fuoricorso dall’ammontare totale della contribuzione studentesca.
Tale eventualità era stata introdotta dal Governo Monti con la spending review del 2012, ma per essere applicata presuppone obbligatoriamente dei decreti attuativi che non sono mai stati emanati. Per anni l’ateneo pavese ha invece innalzato le tasse oltre i limiti di legge, nonostante le molte sentenze già depositate a favore della nostra associazione». Il rettore Francesco Svelto e i vertici dell’ateneo pavese non intervengono:«In questo momento preferiamo non commentare la sentenza del Tar».
Intanto, se per il 2013 è stato riconosciuto uno sforamento di quasi 5 milioni di euro, per gli anni successivi sono scaduti i tempi del ricorso. Ma gli studenti non mollano e sono pronti ad intervenire anche per il 2020-21: «Stimiamo che quest’anno lo sforamento possa addirittura aumentare — spiega il segretario Simone Agutoli —. Si potrebbe raggiungere il 5%, superando i 6 milioni di euro da restituire agli studenti. I calcoli andranno rivisti in base ai fondi emergenziali stanziati dal dl rilancio, ma difficilmente questi saranno sufficienti per sopperire al deficit strutturale dei finanziamenti». Ora partirà la richiesta di rimborso: «L’università dovrà attivare d’ufficio le procedure per la restituzione delle tasse eccessive del 2013 e modificare urgentemente la contribuzione studentesca per l’anno in corso, così da evitare un nuovo contenzioso amministrativo».
La battaglia «Stimiamo che per il 2020-2021 la somma da rendere sarà ancora maggiore»