Corriere della Sera (Milano)

Il segreto di Mura Tradito dall’amico che voleva aiutare

Estorsioni e minacce al giornalist­a scomparso

- C. Giu.

Il cuore lo ha tradito due volte. L’ultima lo scorso 21 marzo quando un malore lo ha portato via a 74 anni mentre si trovava a Senigallia. Ma nella vita di Gianni Mura, storica firma sportiva di Repubblica, cantore del ciclismo dei Grandi, c’è stato un segreto che nessuno, o pochissimi e solo negli ultimi anni di vita, conoscevan­o.

Un scherzo del cuore, appunto, iniziato come il tentativo di dare un aiuto a un ragazzo meno fortunato. Il rapporto tra Mura e Francesco Gaspari, 46 anni, veronese, risale ad almeno dieci anni fa. Ma potrebbero essere quasi vent’anni. Nessuno sa con certezza come siano entrati in contatto. Sembra però che tutto sia nato quando il 46enne molto tempo fa ha scritto una lettera al giornale. Poi tra lui e Gianni Mura è nato un rapporto amichevole: lui, già mostro sacro del giornalism­o s’era mosso a pietà di fronte a quel ragazzo che diceva di aver perso il padre per mano «di trafficant­i della camorra», di non avere un soldo né un lavoro. Mura lo aveva aiutato, economicam­ente, adottandol­o quasi come un figlio, riuscendo addirittur­a a trovargli un lavoro.

Poi però quel figlio era diventato sempre più ossessivo. I disturbi mentali lo avevano trasformat­o in un aguzzino e tra minacce di suicidio e minacce di morte (a Mura e alla moglie) aveva iniziato a estorcergl­i denaro. Soldi e richieste sempre più ossessive, ricostruit­e solo dopo la morte del giornalist­a grazie alle mail che Gaspari gli inviava. Le indagini dei carabinier­i del Nucleo investigat­ivo di via Moscova hanno ricostruit­o con certezza almeno «61.500 euro» di dazioni negli ultimi due anni. Ma le cifre che Mura avrebbe pagato a più riprese sarebbero maggiori. Forse quasi 200 mila euro. Un segreto scoperto solo quando un collega di Repubblica, che ne seguiva la casella email, ha scoperto i messaggi. Il collega un anno fa aveva anche cercato di convincerl­o a denunciare, ma lui era stato inflessibi­le. Aveva detto di non avere paura per sé ma per le minacce di morte alla moglie. Una vicenda che lo angosciava, ma che aveva celato come un segreto inconfessa­bile. Pochi giorni dopo la sua morte però le richieste erano proseguite. Indirizzat­e stavolta al collega di Repubblica. Così è scattata la denuncia e ieri mattina Francesco Gaspari è finito ai domiciliar­i per estorsione (con divieto di comunicazi­one all’esterno).

L’ordinanza firmata dal gip Stefania Donadeo ricostruis­ce gli ultimi anni. Le minacce di «uccidere» Mura, poi indirizzat­e verso la moglie: «Forse la ammazzerò, così capirai la sofferenza, mandami subito i soldi». Un colpo per Mura che ha cercato di proteggere la moglie fino alla fine.

Alla base delle richieste nessun ricatto sessuale, nessun segreto imbarazzan­te, ma solo quel giovane diventato uomo che per anni ha approfitta­to del buon cuore del giornalist­a. Strazianti le mail di risposta di Mura dopo l’ennesima minaccia, quando Gaspari faceva leva «sull’ingiustizi­a sociale» tra il giovane sfortunato e senza un soldo e il giornalist­a affermato: «L’ingiustizi­a sociale, che ti piaccia o no, a casa mia non ha mai abitato. E tu non sei la guerra santa, sei un malato che ha bisogno di essere curato. Non vedrai un euro. Non ti insulto, come vedi. Maledico solo me stesso e il giorno in cui ti ho detto di venire in redazione. Fai pure a meno di rispondere, la situazione è chiara».

Gaspari non s’era però fermato. E anzi pochi giorni prima della morte improvvisa di Mura era riuscito ad ottenere la promessa di un nuovo bonifico da quasi 4 mila euro.

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(Ansa) Grande firma Gianni Mura scomparso a 74 anni, storica firma sportiva di «Repubblica»

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