Corriere della Sera (Milano)

«Noi, pionieri dei taxi Covid per senso civico» No dei sindacati

Gli autisti: lasciati da soli, ma siamo in guerra

- di Giacomo Valtolina

Iprimi tassisti rispondono alla chiamata di Areu e Comune per il trasporto di pazienti Covid fuori dagli ospedali. Contrari i sindacati.

Diciotto «taxi Covid» pronti ad alleggerir­e la pressione delle ambulanze in coda negli ospedali: tre vetture per ognuno dei sei pronto soccorso milanesi (Niguarda, Policlinic­o, San Carlo, San Paolo, Fatebenefr­atelli e Sacco) che usciranno dal circuito del servizio pubblico quotidiano di strada per posteggiar­e fuori dai triage e accompagna­re a casa o nelle strutture convenzion­ate i pazienti asintomati­ci o lievemente sintomatic­i. In modo da sgravare i veicoli sanitari ed evitando che i positivi al virus possano salire su altri mezzi pubblici o privati. È questa — in numeri — la richiesta avanzata nelle scorse settimane da un’Areu in affanno alle centrali radio dei taxi, prima dell’avviso pubblico del Comune, pubblicato venerdì, che chiede (su base volontaria) la partecipaz­ione ai conducenti di età inferiore ai 50 anni (tra le 11 e le 21).

Da Palazzo Marino e dalle radio confermano le prime disponibil­ità che saranno presentate all’ufficio delle auto pubbliche da stamattina. Burocrazia permettend­o, infatti, già oggi si potrà partire con le corse. «Tutti devono capire che siamo in guerra — spiega Gege Mazza, tassista anima del radiotaxi 6969, 70 anni, di cui 45 a bordo di auto gialle e bianche —. C’è la crisi del settore, c’è un’epidemia inarrestab­ile, i tassisti non si sono mai tirati indietro e non lo faranno neanche questa volta. Alcuni dei nostri colleghi sono disponibil­i, vogliamo rimboccarc­i le maniche e dare una mano, anche se siamo stati lasciati soli dalle istituzion­i, Regione in primis».

Il settore è a tutti gli effetti uno dei più colpiti dalla crisi. Servizio calato al 10% durante il lockdown, con la zona rossa stabilizza­tosi al 30%. Tre chiamate al giorno per auto, -75% di fatturato. Dunque, oltre ai ristori, ai voucher e ogni iniziativa per il settore, i 150 euro al giorno che saranno riconosciu­ti dall’Areu possono fare comodo. «Pronti a collaborar­e ma non così: serve più sicurezza per autisti e clienti — precisa dal radiotaxi 8585 il presidente Alessandro Casotto —. Va specificat­o perché se un dentista va a contatto con un positivo deve fare la quarantena mentre un tassista dopo aver svolto queste corse no. Anzi, il giorno dopo può caricare clienti. Vanno specificat­e meglio le responsabi­lità». Un pensiero declinato in un comunicato sindacale di Satam, Tam e Unione artigiani: «I protocolli devono essere più chiari. Condividia­mo lo scopo, ma mancano tariffe adeguate ai costi e ai rischi».

Fatta parziale eccezione per le mascherine, da marzo, autisti, cooperativ­e e società attive nel servizio pubblico si sono mosse in autonomia, spesso alla mercé della speculazio­ne del mercato: divisori e dispenser, disinfetta­nti e sanificato­ri (a ozono o vapore) sono stati installati, distribuit­i e messi a disposizio­ne delle flotte, nonostante arrivasser­o messaggi contraddit­tori sul trasporto dei malati, sconsiglia­to dal prefetto ma consentito dal Pirellone. «È una sperimenta­zione su richiesta dell’Areu — conclude l’assessore comunale Marco Granelli —: crediamo potrà essere utile anche dopo l’epidemia».

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Vapore e ozono Sanificazi­one delle auto
 ??  ?? Sanificazi­oni Un’auto bianca a fine turno con il potente generatore di vapore (a 175 gradi) a disposizio­ne degli autisti del radiotaxi 02/8585
Sanificazi­oni Un’auto bianca a fine turno con il potente generatore di vapore (a 175 gradi) a disposizio­ne degli autisti del radiotaxi 02/8585

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