Il giornalino dei ragazzi
«8pagine», il free press che diventa poster
AMilano si sta facendo conoscere sempre di più un nuovo giornale, nato un po’ in sordina quasi due anni fa, un foglio piegato in otto parti che, per l’appunto, si chiama «8pagine» ed esce ogni due mesi. La particolarità? È completamente pensato e realizzato da una redazione di ragazzi e ragazze dai 12 ai 16 anni. Non un giornale scolastico, ma un vero prodotto editoriale di free press, pubblicato da due editrici e distribuito in tutte le biblioteche e in molte librerie della città (tra le quali quelle del circuito del Libraccio). Un giornale, diretto da Rossella Traversa, bello da leggere ma anche da guardare, per la cura con cui viene impaginato e illustrato: non a caso, una volta aperto, diventa un poster. «Lavoriamo da sempre nell’editoria e, con gli anni, ci è venuta voglia di studiare un progetto per i giovanissimi, ragazzi delle medie o dei primi anni delle superiori, una fascia d’età un po’ trascurata e spesso difficile da decifrare, di cui i media tendono a parlare soltanto nelle pagine di cronaca, con storie di bullismo o di dipendenza dalla Rete», spiega Rossana Di Fazio che, con Margherita Marcheselli, amica e fondatrice insieme a lei dell’Enciclopedia delle donne, ne cura la realizzazione (ricopre il ruolo di Direttore editoriale). «Così abbiamo pensato a un giornale “per ragazz* di tutti i generi”, come recita il sottotitolo proprio per sottolineare i valori di inclusione e libertà che sottendono questo progetto. Con i ragazzi ci incontriamo sei volte l’anno, ogni volta in un quartiere diverso, ogni volta con qualche fedelissimo, facce nuove e qualche assente: siamo una redazione fluida, nessuno è obbligato a tornare e a quell’età è dura essere costanti, quando succede è una grande soddisfazione».
A ogni riunione si sceglie un tema e, su quello, si condividono letture, poesie, immagini. Tra quelli trattati negli scorsi numeri ci sono stati «temoni» come «Il corpo», «L’imparare» e «Il bene comune»; l’ultimo è dedicato a «Generi & generazioni». Poi, divisi a gruppi, ci si mette all’opera e ciascuno è libero di declinare l’argomento come vuole. «A fine giornata i ragazzi ci consegnano i loro contenuti, articoli, racconti, disegni, fotografie e noi, dal giorno dopo, cominciamo a impaginare: alla fine i più stupiti sono proprio i ragazzi che vedono i loro contenuti presentati bene, con una belvia la veste grafica. Un’esperienza che li fa sentire ascoltati, rispettati, che li eleva al rango di autori e di cittadini».
Il progetto di «8pagine», che ha avuto il sostegno del Comune di Milano e il finanziamento di Fondazione Cariplo, ha infatti anche un’altra finalità: stimolare i ragazzi a vivere di più, e da protagonisti, la città. Ecco perché, oltre all’Informagiovani di Dogana, punto di riferimento della redazione, le riunioni di «8pagine» si tengono sempre in posti diversi: la Cineteca di Milano, la Casa della Pace a Corvetto, il Centro di aggregazione di via Tarabella e così via. «Ora naturalmente ci incontriamo a distanza, ma siamo sempre aperti a tutti: chi vuole partecipare può seguire il calendario delle riunioni su 8pagine.com, sito che da gennaio diventerà un vero e proprio newsmagazine digitale, grazie al lavoro di uno dei ragazzi». E così, da esperienza di aggregazione e cittadinanza, questa testata sta diventando anche un’occasione di formazione per futuri professionisti dell’informazione.