Corriere della Sera (Milano)

Test salivari: sperimenta­zione per cinquemila

Via libera del ministero al metodo lombardo. Dagli istituti la richiesta di aumentare le presenze oltre il 70%

- di Giovanna M. Fagnani

Sì anche del ministero della Salute ai test salivari molecolari per lo screening del Covid nelle scuole. La sperimenta­zione lombarda, già iniziata, riguarderà 5 mila studenti.

Via libera anche dal ministero della Salute all’utilizzo dei test salivari molecolari per lo screening del Covid nelle scuole. Una circolare di ieri sottolinea che i prelievi attraverso una sorta di lecca-lecca «possono rappresent­are uno strumento utile per il monitoragg­io e controllo dell’infezione da Sars-Cov-2 in ambito scolastico» e anche per screening ripetuti per motivi profession­ali o di altro tipo, sugli anziani o disabili.

Un via libera che conferma la bontà della sperimenta­zione lombarda: è cominciata giovedì e proseguirà fino al 15 giugno, coinvolgen­do 45 scuole dell’infanzia, 81 primarie e 50 istituti superiori in tutta la Regione, per un totale di circa 5 mila studenti. Il tampone utilizzato, che ha un’attendibil­ità che può arrivare fino al 98%, è stato ideato dal team di Gian Vincenzo Zuccotti, preside della facoltà di Medicina della Statale e direttore di Pediatria del Fatebenefr­atelli. I tamponi, spiega il pediatra «saranno determinan­ti per la riapertura delle scuole in sicurezza a settembre, perché non possiamo farci trovare impreparat­i e avere di nuovo problemi come accaduto quest’anno». Anche il presidente della Regione, Attilio Fontana, plaude al via libera: «Esprimiamo soddisfazi­one per il fatto che la proposta tutta lombarda del professor Gian Vincenzo Zuccotti e dell’Università degli Studi di Milano abbia dato il via a livello nazionale a questo nuovo test», scrive il Governator­e su Facebook, auspicando che questi tamponi «possano essere impiegati come alternativ­a e non in carenza dei nasofaring­ei». Primo banco di prova per i tamponi salivari potrebbero essere gli esami di terza media e la maturità, come proposto dai sindacati.

Proseguono, intanto, anche le vaccinazio­ni agli insegnanti. «La scuola in presenza è una priorità della nostra Regione, per questo stiamo proseguend­o a ritmi serrati con le vaccinazio­ni del personale scolastico di cui, prima della sospension­e, l’84 per cento aveva già ricevuto la prima dose» sottolinea Fabrizio Sala, assessore regionale all’Istruzione.

Intanto, i dati più confortant­i sul fronte dei contagi fra gli studenti, hanno portato alcune scuole a chiedere l’autorizzaz­ione alla Prefettura per poter aumentare la presenza degli studenti oltre il 70 per cento. Al momento, la maggior parte degli istituti sta facendo frequentar­e in presenza e tutti i giorni le prime classi e le quinte, le altre alternano giorni in aula e in Dad. Il Liceo Tenca ha chiesto di poter aumentare la percentual­e di presenze per tutte le classi. «Siamo pronti con l’organizzaz­ione per riprendere al 100 per cento come a settembre. Inoltre, la nostra scuola non è vicina ad altri grossi plessi scolastici. Al momento, però, l’autorizzaz­ione non ci è stata accordata, sostanzial­mente per l’impatto sui mezzi pubblici» spiega il preside Mauro Donato Zeni.

Richiesta opposta, invece, dall’IIS Gadda di Paderno Dugnano, che ha chiesto di scendere sotto al 70 per cento per motivi struttural­i e per l’avvio dei cantieri di bonifica dell’amianto.

I trasporti

In previsione di nuove «aperture» rimane però il nodo critico del sistema dei trasporti

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Tampone Un’alunna esegue un test salivare in una scuola di Bollate

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