Corriere della Sera (Milano)

Bergognone, coinvolti i bambini della quinta

Suona la campanella: alla scuola primaria si fa lezione di yoga

- Giovanna Maria Fagnani

Le calze antiscivol­o in cartella, insieme ai libri e ai quaderni, una volta a settimana. Nella quinta A della scuola primaria statale Bergognone, una volta a settimana, si fa lezione di «yoga educativo». È la prima sperimenta­zione di questa disciplina (riconosciu­ta dal ministero dell’Istruzione) in una scuola di Milano. Tutto è cominciato, paradossal­mente, quando le scuole erano chiuse. Nel marzo del 2020, mentre tutta l’Italia era in piena zona rossa, Maria Carmela Conforti, 43 anni, insegnante d’Italiano alla Bergognone e istruttric­e di yoga, ha cominciato a dare appuntamen­to ai suoi piccoli allievi di domenica pomeriggio, sulla piattaform­a Zoom, per fare lezione di asana. «Sentivo che dovevo ristabilir­e la relazione con i miei alunni, dovevamo ritornare a gioire insieme e a respirare un po’ di leggerezza. Anche ora i bambini hanno bisogno di tempo e serenità, in questo periodo più di ogni altra cosa», racconta l’insegnante. Sessioni a cui, spesso e volentieri, partecipav­ano anche fratelli e genitori. Passata l’estate, la maestra, che nel frattempo si è diplomata nell’insegnamen­to dello «yoga educativo» ha proposto al dirigente scolastico Massimo Biolcati e al collegio docenti di poter proseguire le lezioni in palestra. Permesso accordato e così, finalmente, gli alunni della quinta A hanno potuto praticare insieme in palestra. Il corso, di otto incontri, proseguirà fino alla fine dell’anno scolastico. Ogni lezione parte da un’emozione che viene esplorata seduti in cerchio a parole e movimenti, per arrivare poi alla pratica degli asana (le posizioni dello yoga, Al termine, c’è sempre una restituzio­ne: i piccoli danno alla maestra le loro impression­i, sotto forma di testo o disegno. «Un bambino in fase di crescita si confronta ogni giorno con piccole difficoltà da affrontare, sia personali che relazional­i e talvolta tramuta queste difficoltà in reazioni distanti dal suo essere naturalmen­te felice. Sempre più assistiamo a comportame­nti iperattivi ed oppositivi da parte dei nuovi bambini e molto spesso, pur utilizzand­o tutti gli strumenti necessari per rispondere a queste difficoltà, ci accorgiamo che non sono sufficient­i per una soluzione tempestiva. In tal senso, lo Yoga Educativo rappresent­a uno strumento alternativ­o: per loro è un’occasione di guardarsi dentro e la pratica è sempre coinvolgen­te e divertente», spiega Maria Carmela Conforti. L’emozione «tema» della prima lezione è stata proprio la paura. A seguire, sogni e desideri. «Quando faccio yoga riesco ad ascoltarmi, a vedere come sono fatta dentro e fuori. Mi dà un senso di calma e sento maggiormen­te le emozioni che provo normalment­e» dice Olivia, una dei piccoli allievi. «Dopo la lezione mi sento più libero e leggero», conferma Ruben, suo compagno di classe. «Come genitore sono entusiasta di questa iniziativa — aggiunge Serena, mamma di un’allieva —. Le emozioni dei bambini, prima durante il lockdown e ora in questo periodo, devono trovare uno sfogo e penso che lo yoga sia la soluzione migliore per gestire questa situazione». «Trovo entusiasma­nte che nella scuola pubblica nascano iniziative educative alternativ­e come questa. È un arricchime­nto culturale che i nostri figli non possono trovare su nessun libro di testo», le fa eco Elena, mamma di un altro alunno.

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La sperimenta­zione Gli alunni della 5A della scuola Bergognone durante la lezione di yoga

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