Il centrodestra compatto: «Maroni è il nostro candidato»
Verso le Comunali di Varese. Il sindaco uscente Galimberti (Pd): «Felice che il mio sfidante non si ritiri»
VARESE Da Varese a Milano ci sono meno di 60 chilometri ma il passo indietro di Gabriele Albertini ha mandato in fibrillazione la politica del centrodestra nella città all’ombra delle Prealpi dove il nome sul piatto è uno di quelli che conta, dal momento che Roberto Maroni è il candidato in lizza da mesi per guidare la città. Poi, però, ci sono stati seri problemi di salute, il ricovero, le cure, qualche sporadica apparizione pubblica e le voci sussurrate a mezza voce ma mai confermate negli ambienti politici varesini che paventavano un ripensamento.
Niente di tutto questo, almeno sentendo i colonnelli della Lega che certificano per Varese un centrodestra compatto attorno al nome dell’ex governatore lombardo. «Giovedì scorso ero seduto al tavolo regionale della coalizione assieme a Fabrizio Cecchetti, Daniela Santanché, Massimiliano Salini e Alessandro Colucci, (Lega, Fdi, FI e Noi con l’Italia, ndr) e tutti hanno rinnovato l’appoggio a Maroni», spiega da Roma il parlamentare leghista Matteo Bianchi. Alle «voci di corridoio» risponde così: «Tutto superato dalla conferma dello stesso Maroni che lunedì scorso ha rinnovato la sua disponibilità. Un fatto peraltro di buon auspicio rispetto alle sue condizioni di salute». I militanti della Lega vanno avanti: «Sarà una campagna elettorale molto dura. Mi sento quasi tutti i giorni con Maroni e confermo l’assenza di ripensamenti. E se dovessero essercene, per qualunque motivo, l’ultima decisione spetterà solo a lui, e andrà comunque rispettata», spiega Mirko Reto, coordinatore leghista per Nord provincia e Varese città.
Sull’altro fronte, Davide Galimberti, il sindaco del Pd in carica che si ricandida, raccoglie l’appoggio dei Cinquestelle. «Sono contento che Maroni non si ritiri e che la Lega abbia messo in campo il candidato più noto che hanno a livello nazionale: segno che abbiamo ben amministrato, e quindi il “fortino della Lega”, a Varese, non esiste più. Non vedo l’ora di confrontarmi con lui sui temi della città e della provincia ed abbandonare questo teatrino delle candidature. Tanto abbiamo fatto, tanto c’è da fare. Avanti tutta nel nostro progetto», afferma Galimberti all’indomani dell’estromissione del suo vice Daniele Zanzi (civico) sostituito per «mancanza di chiarezza rispetto ad alcuni elementi di prosecuzione del programma».
Tornando in casa centrodestra, la politica del capoluogo si intreccia in un gioco di incastri ed equilibri con gli altri due grandi comuni che andranno al rinnovo e con doppia ricandidatura: a Busto Arsizio, dove si ripresenta il sindaco uscente di Fratelli d’Italia e attuale presidente della Provincia Emanuele Antonelli, e a Gallarate col leghista in carica Andrea Cassani. Un panorama confermato dal segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Andrea Pellicini. E Forza Italia? Per gli azzurri resterebbe una candidatura per il quarto comune sopra i 15 mila abitanti che andrà al voto, Caronno Pertusella, «oltre alla presidenza della Provincia», spiega il segretario provinciale del Carroccio Stefano Gualandris. Per il vice commissario di Forza Italia Giuseppe Taldone, «l’obiettivo è tenere insieme la coalizione».
La Lega «Settimana scorsa Roberto ha rinnovato la sua disponibilità, la decisione spetta a lui»