IL SOFÀ NON È UN SOFÀ SE SOPRA NON C’È UN LIBRO

Rilke: «Oh come si sta bene tra uomini che leggono», proprio mentre leggono. Mi piacciono molto i lettori all’aperto. Non facile incontrarli, ma nel retro con tavolini della Feltrinelli di via Pasubio, sì. Su, entrate, comprate, uscite, leggete. Tra le novità: Cristina Battocletti, «Giorgio Strehler il ragazzo di Trieste», trascinante (come già il suo Bobi Bazlen) fin dalle origini, Trieste, genitori, infanzia, sino a quel giorno di Natale — ma finale

— del ’97. Nicola Gardini, «Viva il greco», lingua vecchia che ci offre nuova, luccicante come gemma, lingua madre che diventa fanciulla, era già accaduto con «Viva il latino», tradotto in mezzo mondo.Vittorio Lingiardi, «Arcipelago N», come Narcisismo, tutti pensiamo in un baleno non mi riguarda. Poi da ogni pagina saltiamo fuori spiccicati, noi, amici, nemici, fidanzati ecc, quanti riconoscimenti! Giuseppina Manin, «Complice la notte», la sua passione narrativa per raccontare la pianista Marija Judina, artista e donna coraggiosa nella Russia staliniana. Emanuele Trevi, «Due vite», una è quella di Pia Pera: «che quella fosse l’ultima sera che avrei passato con Pia era molto probabile, ma tutto ciò che è davvero solenne, nella nostra vita manca opportunamente di solennità». Se non volete leggere questi leggetene altri, e se non volete leggere all’aperto leggete sul divano, un divano non è un divano se sopra non c’è seduto un libro.

PS. Ah, sentite che bel titolo: «All’antica». Una maniera di esistere, di Duccio Demetrio.