PESTICIDI, «SALVARE API E COLTIVAZIONI» ALLARME PER GLI INSETTI IMPOLLINATORI
Nel periodo che va dal 1992 al 2016 è diminuito l’uso di pesticidi a livello globale, ma il loro impatto sulle api è aumentato: lo dice uno studio dell’università tedesca di Coblenza-Landau. In 25 anni i pesticidi sono diventati sempre meno tossici per l’uomo e per i vertebrati, allo stesso tempo però è aumentata la tossicità per gli invertebrati acquatici e per gli insetti impollinatori, con il rischio di gravi ripercussioni sulla produzione agricola.
I pesticidi più tossici per gli impollinatori sono i neonicotinoidi, il cui effetto nocivo è confermato anche da uno studio dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) che ha imposto limitazioni nell’uso di queste sostanze, senza tuttavia bandirle definitivamente. Sono autorizzati per esempio nelle colture in serra e, in situazioni di emergenza, sulle barbabietole. Bisogna notare che Coprob — vale a dire la cooperativa di bieticoltori che sforna oltre la metà dello zucchero prodotto in Italia (venduto con il marchio Italia Zuccheri) — ha deciso di escludere comunque l’uso di neonicotinoidi.
La strategia Farm to Fork, che fa parte del Green deal europeo indica come obiettivo la riduzione del 50 per cento nell’uso dei pesticidi entro il 2030: se vogliamo raggiungerlo sono necessarie azioni efficaci che vadano in questa direzione. «Salviamo le api e gli agricoltori» è un’Iniziativa dei cittadini europei sostenuta da numerose organizzazioni che si rivolgono ai decisori politici per chiedere la graduale messa al bando dei pesticidi sintetici usati in agricoltura, partendo dai più pericolosi. La petizione — che può essere sottoscritta sul sito
Savebeesandfarmers.eu — chiede anche il ripristino di aree naturali per favorire la biodiversità, e misure di sostegno per gli agricoltori.
L’obiettivo Nel green deal Ue i pesticidi vanno ridotti del 50% entro il 2030