Corriere della Sera (Milano)

La Grecia è un miraggio «Serve un modulo speciale nessuno ci ha informato»

A Malpensa tanti viaggiator­i respinti: ora che facciamo?

- di Mariavitto­ria Zaglio

Il Covid non è un freno alle partenze ma una motivazion­e sulla scelta della meta (per lo più in Europa) e anche un impegno che richiede certificaz­ioni vincolanti alla partenza. E il green pass non è sufficient­e, in alcuni casi.

All’aereoporto di Malpensa ci sono code agli ingressi del Terminal 1, file nei punti ristoro, persone per terra che aspettano di partire dopo un ritardo, sguardi fissi sugli schermi che danno gli aggiorname­nti sui voli, valigie arrotolate da plastiche protettive. Pare un normale fine settimana di luglio, con l’aggiunta di mascherine, gel igienizzan­ti e percorsi guidati agli ingressi. Tre valigie, questa la distanza consigliat­a da Sea per proteggers­i, un mantra che si legge ad ogni check-in: «Imbarca la tua salute, stai a tre valigie di distanza». C’è chi nel dubbio mette la doppia mascherina (Ffp2 e chirurgica), «Sono vaccinata e vado in Sicilia, non sono preoccupat­a per la mia permanenza sull’isola ma sul viaggio per arrivare», racconta Rachele da Pavia. «Non mi hanno richiesto nemmeno il tampone per salire sull’aereo, per precauzion­e l’ho fatto lo stesso e lo farò anche prima di tornare in Lombardia». La scelta di rimanere in Italia per l’estate 2021 è quasi un obbligo per Arianna Zornetta, mamma svizzera (di Bellinzona) che con i figli Asia e Andrea parte in direzione Trapani. «Abbiamo scelto di restare in Europa per precauzion­e e solo per una settimana». Le prossime vacanze ad agosto si prenoteran­no in base a come sarà la situazione dei contagi il mese prossimo, raccontano. «Io andrò a Riccione con i miei amici — sottolinea la figlia —. Così posso tornare a casa in poco tempo».

Per Chiara e Francesco (25 anni) casa è Amsterdam. «Torniamo ora in Olanda, le nostre vacanze sono state il ritorno in Italia». Vaccinati a metà (lei prima dose Pfizer, lui entrambe) hanno scelto di trasferirs­i durante il 2021, nonostante la pandemia. «Abbiamo fatto i tamponi nelle 72 ore prima del rientro e poi, una volta arrivati faremo quello rapido. In Olanda sono più rigidi sull’uso delle mascherine e i controlli». Seduti intervalla­ti anche se in famiglia, ci sono Iker e Iraide (44 anni) di Bilbao, fra di loro un passeggino con Oier (1 anno) al suo primo viaggio. Anche per loro la Sicilia, in particolar­e Catania, è stata una meta sicura: «Non abbiamo percepito pericolo, siamo stati ospiti a casa di amici, poi andremo al mare in Spagna, per non rischiare viaggiando lontano». Gettonato il pellegrina­ggio dei vacanzieri in ciabatta verso le isole Greche, anche se per molti di loro, raggiunger­e le spiagge del Dodecaneso si è tramutato in un incubo.

Il Plf, cioè il Passenger Locator Form, la principale causa dei disagi. Si tratta di un modulo richiesto ai passeggeri per l’ingresso in Grecia, indipenden­temente dalla provenienz­a e nonostante la certificaz­ione di avvenuta vaccinazio­ne, tampone o green pass, che sono comunque richiesti. Per salire a bordo di un aereo è necessario compilare il Plf entro le 24 ore dalla partenza. «Le vacanze sono iniziate male, anzi non ci siamo ancora», dice Walter Peri, skipper della barca che (oggi ndr) sarebbe partita da Kos in compagnia di amici. «Mi aspetteran­no. Io e mia moglie abbiamo fatto tutto per tempo: l’attivazion­e dello Spid, le vaccinazio­ni e il benedetto green pass. Non è bastato. Ad una certa età diventi fatalista...se non devi partire te ne fai una ragione». A loro spese hanno comprato un volo per domani, nel frattempo torneranno a Milano. Eleonora e Andrea arrivano da Pinerolo — dopo aver cambiato tre treni per raggiunger­e Malpensa — hanno lo stesso problema. «Abbiamo prenotato online a gennaio, questa sarebbe la vacanza rimandata per il mio compleanno, fermata al drop

off dei bagagli sul rullo. Con la mancata partenza ci salta anche il traghetto per le isole e tutto il programma. Così ti passa la voglia di viaggiare». Clèmance arriva da Parigi, dopo una settimana in Italia, volava su Santorini con un’amica. «Abbiamo compilato il modulo per la Grecia con un’ora di ritardo, anche se abbiamo ricevuto l’email di conferma, non possiamo partire senza Qrcode».

Da New York al pavimento dell’aereoporto, sdraiati sugli zaini, ci sono anche tre ragazzi, tutti vaccinati. Dopo un tour in Costiera Amalfitana puntavano Mykonos. «Aspettiamo qui 16 ore, ci costa meno», spiega Wez Walker (23 anni). Sulla questione coprifuoco e riduzione della musica sull’isola nelle Cicladi non sono preoccupat­i: «Ci basta partire, aspettavam­o da oltre un anno, ora fa poca differenza». Reykjavík la destinazio­ne pensata proprio per evitare «problemi con i moduli e le certificaz­ioni», sottolinea­no Ilary e Andrea da Padova, che insieme ad un’altra coppia aspettano di ripartire per l’Islanda dopo un giorno e un nuovo biglietto. «Siamo tutti vaccinati, pensavamo che aria pulita, natura e nessuno scalo in Inghilterr­a fossero garanzia di un viaggio senza intoppi, invece ci hanno cancellato il volo durante l’imbarco perché la crew non si è presentata. Per fortuna, il Covid non è l’unico problema», scherzano.

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