Gli effetti benefici della filiera
Così si possono generare nuove opportunità di lavoro grazie al rapporto virtuoso con i fornitori locali e all’attività sostenibile sul piano ambientale e sociale
Preziose perché strategiche nella propria filiera e perché generano un impatto positivo sul territorio. La quinta tappa dell’iniziativa Imprese vincenti di Intesa Sanpaolo si concentra sulle piccole e medie imprese italiane «benefiche», perché generano posti di lavoro valorizzando il rapporto con i loro fornitori locali e svolgendo le loro attività in modo sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale.
Durante l’emergenza Covid la banca ha potenziato il suo programma per mitigare il contraccolpo della pandemia sulle piccole aziende di molte filiere produttive, destinando loro un plafond di 10 miliardi di nuovo credito. «Ma oggi è essenziale mettere a terra le risorse del Pnrr, perché sono le imprese che fanno sistema la vera leva per la piena attuazione degli obiettivi prefissati — raccomanda Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori —. Mi riferisco ad aziende che anche durante la pandemia hanno continuato a valorizzare il made in Italy, sia all’interno delle proprie filiere di riferimento sia fuori, anche oltre i confini nazionali. Imprese che sanno quanto sia vitale il rapporto con i propri fornitori e che, in virtù di una relazione di filiera, hanno saputo adattare produzioni, reagire e resistere insieme ad altre aziende, generando sviluppo per se stesse e per il contesto socio-economico».
L’istituto ha sviluppato più di 780 filiere coinvolgendo oltre 19 mila fornitori, per un giro d’affari che supera i 91 miliardi e, nell’ambito di «Imprese Vincenti», ha raccolto dal 2019 ad oggi più di 10 mila candidature, accompagnando 376 aziende di qualità con almeno 2 milioni di fatturato e dieci dipendenti in percorsi di crescita e sviluppo.
Con i suoi programmi vuole valorizzare queste realtà aziendali ad alto potenziale ma con dimensioni ridotte e spingerle a crescere con molta autodeterminazione, puntando sugli investimenti in ricerca e sviluppo. In generale, dice l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo, le filiere produttive rappresentano un punto di forza dell’industria manifatturiera italiana e la catena del valore aziendale resta più legata al contesto locale rispetto a quanto avviene negli altri Paesi europei (74,4 per cento in Italia, contro il 69,4 per cento in Francia, ad esempio). Qui l’evoluzione del contesto competitivo e l’attuale crisi generata dalle restrizioni per contenere la pandemia «hanno ripercussioni sull’organizzazione delle imprese nel processo produttivo e distributivo e più in generale sulle scelte di posizionamento strategico. Più fornitori più vicini, questa la parola d’ordine».
In sintesi le aziende hanno fatto tesoro dei problemi di interruzione delle forniture durante i mesi di chiusure, dovute ai lockdown. Hanno rivisitato le politiche di magazzino (e questo può far salire i prezzi delle materie prime) e quelle di approvvigionamento. Le filiere di prossimità, in questo senso, si sono rafforzate. Con l’iniziativa «Imprese Vincenti», Intesa Sanpaolo offre loro una vetrina, oltre a finanziamenti dedicati che fanno leva sull’incentivo fiscale previsto dalla legge di Bilancio nella forma di credito d’imposta previsto da Transizione 4.0. È un vero e proprio «roadshow», un digital tour in otto tappe tematiche, quello
Stefano Barrese «Essenziale mettere a terra le risorse del Pnrr, perché sono le imprese la vera leva»
I numeri del progetto
Raccolte 10 mila candidature e sostenute
376 aziende di qualità
iniziato il mese scorso e giunto al quinto appuntamento. Nella tappa Filiere e territorio sono premiate 14 imprese italiane (due sono lombarde) «capaci di affrontare la crisi insieme ai propri fornitori e di recuperare posizioni sul mercato facendo sistema». Sono Aku Italia (Treviso), Alas Meccanica (Bari), Antica Valserchio (Lucca), B&T Management (Ragusa), Bruno (Avellino), Calabra Maceri e Servizi (Cosenza), Enolgas Bonomi (Brescia), Eurofork (Torino), Hinowa (Verona), OMA (Perugia), Osai Automation System (Torino), Palazzani Industrie (Brescia), Sifar Placcati (Perugia) e Unifarco (Belluno).