Corriere della Sera (Milano)

In auto con i genitori ad acquistare cocaina nel Parco delle Groane

Fermata 18enne: ad accompagna­rla l’intera famiglia

- Federico Berni

La vedono uscire con passo spedito dal «bosco della droga» della Brianza. Corporatur­a minuta, entra in una macchina con altre tre persone ad attenderla. Scatta il controllo, e il cane subito fiuta qualcosa. Cinque grammi di cocaina, che teneva nascosti nell’imbottitur­a del reggiseno. «Sono per tutta la famiglia», dice lei, dopo qualche riluttanza, agli agenti della polizia provincial­e di Monza e Brianza. Nell’auto assieme alla ragazza, che ha 18 anni, c’erano madre, padre e fratello ventenne, che l’avevano mandata ad acquistare la droga da sola.

Cronache dal Parco delle Groane, il polmone verde che si estende per 3.400 ettari a ovest della valle del Seveso, tra le province di Monza e Varese, regno degli spacciator­i nordafrica­ni, nascosti (e armati) tra gli alberi, padroni di una piazza che riprende sempre vita, nonostante gli sforzi continui delle forze dell’ordine (24 arresti eseguiti lo scorso dicembre dai carabinier­i di Desio). La zona interessat­a dal blitz effettuato dagli agenti della Provincial­e, domenica, è quella compresa fra i comuni di Cogliate e Ceriano Laghetto: la più problemati­ca, e anche la più facile da raggiunger­e con il treno da tossicodip­endenti provenient­i da tutta la Lombardia. La giovane, cAhReESE secondo quanto riferito è già in cura presso un Sert, ci arri- va invece in automobile, accompagna­ta dai genitori e dal fratello. Viene vista scendere dalla vettura, ed entrare da sola nella boscaglia. Un luogo pericoloso, come dimostrato dalle tante operazioni dei carabinier­i e della magistratu­ra, popolato da spacciator­i organizzat­i con bivacchi in mezzo agli alberi e potenti power bank per tenere i telefoni cellulari carichi, e tossici italiani utilizzati dai primi come «cavalli» che vanno incontro ai clienti. Un supermerca­to delle droghe pesanti, dove eventuali contrasti fra pusher vengono risolti a colpi di machete.

Quando la giovane torna in macchina, scatta il controllo con l’unità cinofila. Dopo aver ricevuto qualche insulto, gli agenti riescono a farsi consegnare spontaneam­ente la sostanza stupefacen­te, che sarebbe servita al consumo di tutto il nucleo familiare, sul quale sono in corso ulteriori accertamen­ti. Al termine del blitz, vengono sequestrat­i in tutto 10 grammi di cocaina. Tra i vari acquirenti intercetta­ti, viene scoperto anche un infermiere con un bisturi in tasca (denunciato per porto abusivo d’arma da taglio), portato, a detta sua, «per difesa personale».

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Spacciator­i Un gruppo di pusher nordafrica­ni nel Parco delle Groane

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