In auto con i genitori ad acquistare cocaina nel Parco delle Groane
Fermata 18enne: ad accompagnarla l’intera famiglia
La vedono uscire con passo spedito dal «bosco della droga» della Brianza. Corporatura minuta, entra in una macchina con altre tre persone ad attenderla. Scatta il controllo, e il cane subito fiuta qualcosa. Cinque grammi di cocaina, che teneva nascosti nell’imbottitura del reggiseno. «Sono per tutta la famiglia», dice lei, dopo qualche riluttanza, agli agenti della polizia provinciale di Monza e Brianza. Nell’auto assieme alla ragazza, che ha 18 anni, c’erano madre, padre e fratello ventenne, che l’avevano mandata ad acquistare la droga da sola.
Cronache dal Parco delle Groane, il polmone verde che si estende per 3.400 ettari a ovest della valle del Seveso, tra le province di Monza e Varese, regno degli spacciatori nordafricani, nascosti (e armati) tra gli alberi, padroni di una piazza che riprende sempre vita, nonostante gli sforzi continui delle forze dell’ordine (24 arresti eseguiti lo scorso dicembre dai carabinieri di Desio). La zona interessata dal blitz effettuato dagli agenti della Provinciale, domenica, è quella compresa fra i comuni di Cogliate e Ceriano Laghetto: la più problematica, e anche la più facile da raggiungere con il treno da tossicodipendenti provenienti da tutta la Lombardia. La giovane, cAhReESE secondo quanto riferito è già in cura presso un Sert, ci arri- va invece in automobile, accompagnata dai genitori e dal fratello. Viene vista scendere dalla vettura, ed entrare da sola nella boscaglia. Un luogo pericoloso, come dimostrato dalle tante operazioni dei carabinieri e della magistratura, popolato da spacciatori organizzati con bivacchi in mezzo agli alberi e potenti power bank per tenere i telefoni cellulari carichi, e tossici italiani utilizzati dai primi come «cavalli» che vanno incontro ai clienti. Un supermercato delle droghe pesanti, dove eventuali contrasti fra pusher vengono risolti a colpi di machete.
Quando la giovane torna in macchina, scatta il controllo con l’unità cinofila. Dopo aver ricevuto qualche insulto, gli agenti riescono a farsi consegnare spontaneamente la sostanza stupefacente, che sarebbe servita al consumo di tutto il nucleo familiare, sul quale sono in corso ulteriori accertamenti. Al termine del blitz, vengono sequestrati in tutto 10 grammi di cocaina. Tra i vari acquirenti intercettati, viene scoperto anche un infermiere con un bisturi in tasca (denunciato per porto abusivo d’arma da taglio), portato, a detta sua, «per difesa personale».